venerdì 2 dicembre 2016

La terrazza - Ettore Scola (1980)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un gruppo di amici di mezz'età si ritrova a una festa su una terrazza romana, da lì alla festa successiva si seguono le vite di ognuno di loro, viste singolarmente a episodi separati, notando come ognuno di loro sia un uomo solo sempre più triste e ipocrita.

Considerato la pietra tombale della commedia all'italiana... e devo ammettere che rappresenta bene il genere anche se, con una ombelicalità eccessiva, parlando di un gruppo di uomini dell'intellighenzia con un tono negativo, ma in fondo autoindulgente (come sempre in questo genere, dove il perdente è comunque il guascone per cui si parteggia). Tutto sommato una commedia all'italiana imborghesita (ma in fondo tutti coloro che vi hanno partecipato ormai erano abbondantemente imborghesiti), spesso mal recitato (non dal cast principale che, apriti cielo ad averlo ora, però le retrovie spesso deragliano), imbolsito dagli anni, eppure alla fine riesce a essere un buon esempio del genere.
Eppoi è sempre divertente vedere il cinema che sfotte sé stesso, che spiega e si giustifica sul perché il cinema italiano stia morendo (e c'è Tognazzi che critica il classico film a episodi con Sordi, Manfredi, Tognazzi, Pozzetto e Muti).

Nonostante i difetti i vari episodi sono ben condotti, divertenti nel loro dolore e mantengono un buon ritmo (un poco rallentato solo in quello di Gassman); considerando che è un film di 2 ore e mezzo va via molto velocemente. Di buon interesse l'incrociarsi dei personaggi nella scena sulla terrazza ripetuta e i piccoli tocchi di classe della sceneggiatura (Mastroianni che spiega che la cosa più importante in una scena è il tono mentre il ristorante dove si trova mostra che il tono di quella scena è la commedia). La Gravina (premiata a Berlino) è effettivamente la più brava nel mucchio di attori.

Delude il finale un pò debole.

PS: nei panni della ragazzina alla festa è la giovane figlia di Trintignant.

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