(Id.)
Visto qui.
Dall'omonimo romanzo di Grazia Deledda, questo cortometraggio di meno di 40 minuti è l'unico film realzizato da Eleonora Duse.
Il film è un dramma dove il vero protagonista è Febo Mari nei panni del figlio, mentre la Duse viene utilizzata in maniera piuttosto marginale considerandone il peso specifico.
La recitazione di Mari, enfatica e un poco sciatta, può accontentarsi di essere nella media per l'epoca (o poco sotto), mentre la Duse, misurata e sofferente, riesce a essere, non solo ottima, ma incredibilmente moderna; un peccato quindi il suo essere in secondo piano.
Le inquadrature in esterni presentano qualche valore aggiunto, ma sono poche e, anch'esse, marginali; mentre la storia procede a ritmo accettabile, ma con così poca empatia da riuscire comunque piuttosto noiosa nonostante il basso minutaggio.
In poche parole un film, incredibilmente non riuscito che si guarda solo per la presenza dell'attrice.
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