Visto qui.
Il primo film sonoro di Ozu, piuttosto tardivo, fu un documentario, un cortometraggio, ma, soprattutto, un film su commissione. Per promuovere la cultura giapponese fu chiesto a Ozu di riprendere un'opera di Kabuki. L'impressione che si ha è che il sonoro fu una scelta imposta più che ricercata; la musica, certamente lo imponeva (non c'era più la possibilità di suonare dal vivo nel 1936?), ma anche la velocissima spiegazione iniziale sarebbe risultata piuttosto laboriosa con i cartelli, anche se, immagino, Ozu avrebbe trovato una via alternativa.
Il filmato riprende in toto un'opera Kabuki in cui un attore interpreta una anziano donna che, toccando una testa di leone, viene impossessata dalla spirito dell'animale.
La parte inziale, quella introduttiva (a mio avviso la più interessante), mostra il teatro vuoto da diverse inquadrature in un gioco di montaggio rapido. Il resto sono inquadrature alternate di un campo lungo, con la figura intera dell'attore, con alcuni, rari, primi piani.
Assolutamente elegante, ma senza mordente; l'attore è piuttosto bravo nella parte della donna (anche se avrei immaginato una grazia decisamente superiore), ma riesce al meglio nella energetica parte del leone.
Carino, interessante, importante per la filmografia di Ozu, ma ovviamente non fondamentale.
Il primo film sonoro di Ozu, piuttosto tardivo, fu un documentario, un cortometraggio, ma, soprattutto, un film su commissione. Per promuovere la cultura giapponese fu chiesto a Ozu di riprendere un'opera di Kabuki. L'impressione che si ha è che il sonoro fu una scelta imposta più che ricercata; la musica, certamente lo imponeva (non c'era più la possibilità di suonare dal vivo nel 1936?), ma anche la velocissima spiegazione iniziale sarebbe risultata piuttosto laboriosa con i cartelli, anche se, immagino, Ozu avrebbe trovato una via alternativa.
Il filmato riprende in toto un'opera Kabuki in cui un attore interpreta una anziano donna che, toccando una testa di leone, viene impossessata dalla spirito dell'animale.
La parte inziale, quella introduttiva (a mio avviso la più interessante), mostra il teatro vuoto da diverse inquadrature in un gioco di montaggio rapido. Il resto sono inquadrature alternate di un campo lungo, con la figura intera dell'attore, con alcuni, rari, primi piani.
Assolutamente elegante, ma senza mordente; l'attore è piuttosto bravo nella parte della donna (anche se avrei immaginato una grazia decisamente superiore), ma riesce al meglio nella energetica parte del leone.
Carino, interessante, importante per la filmografia di Ozu, ma ovviamente non fondamentale.
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