giovedì 30 aprile 2020

Showgirls - Paul Verhoeven (1995)

(Id.)

Visto su Mubi, in lingua originale sottotitolato.

Una ragazza arriva a Las Vegas, ha in mente solo di mantenersi e, possibilmente di ballare (la sua passione). Come arriverà nella città nel deserto, sarà derubata e vessata costantemente, sostenuta solo da una ragazza incontrata per caso di cui diverrà amica (e convivente). ovviamente per potersi mantenere (e sfruttare la sua passione) troverà lavoro in un Nightclub.
Con tenacia e doppi giochi verrà assunta nel copro di ballo di un importante teatro dove cercherà di scalare la vetta.

Che belli gli anni '90, si potevano mostrare tette come se non ci fosse un domani in film per tutti, figuriamoci in un film su delle spogliarelliste.
Al di là di ciò, il film offre pochissimo.
Verhoeven ha fondato una carriera sulla carne e sulla violenza e questo film non fa eccezione. Il corpo è esposto e utilizzato in maniera parossistica, la carne è merce, condanna e mezzo per ottenere benefici; la prevaricazione inizia con il furot iniziale e non finirà mai; la protagonista subirà violenze psicologiche da tutti, finché non deciderà di utilizzare lo stesso metodo per ottenere il successo e lo farà con stile finché non si ritorcerà contro (la sua amica).
Verhoeven è quindi dalle sue solite parti, ma stavolta lo fa con una sceneggiatura ridicola e con un cast imbarazzante (non tutti siamo onesti, ma la protagonista è ballisisma, ma non brava, e alcune spalle come il buttafuori totalmetne non in grado di recitare).
L'intera trama, pur essendo lineare, risulta farraginosa, il finale dove c'è vendetta e perdono (entrambi troppo facili, entrambi improvvisi e non troppo motivati) ridicolo nel suo semplicismo sbrigativo.


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