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Visto su Mubi.
Altro corto realizzato durante il lockdown. Glazer opta per una serie di ballerini in varie parti d'Europa (il titolo fa riferimento al più noto caso di isteria danzereccia del medioevo (successo, appunto, a Strasburgo nel 1518).
Glazer si libera delle velleità narrative dei suoi lungometraggi e torna alle origini dei videoclip in senso buono (immagini che vivono delle relazioni con la musica) e dei cortometraggi utili a creare un ambiente, un tono e non una storia vera e propria.
Considerate le limitazioni tecniche Glazer fa miracoli. Moltiplica i punti di ripresa nelle singole case e gioca tutto sul montaggio delle scene affiancando il ritmo musicale a quello delle immagini fatto tutto di tagli e della luce naturale che si modifica. Ovviamente siamo di fronte più a un'opera d'arte visuale che un film in senso stretto, ma è questo che lui sa fare meglio ed è questo che dovrebbe continuare a fare.
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