(Lady in the lake)
Visto in Dvx. Nel 1947, tale Robert Montgomery si svegliò tutto in piena notte tutto sudato con l’idea che avrebbe rivoluzionato il cinema: fare un film tutto in soggettiva.
Nel 2011 praticamente nessuno sa chi sia Robert Montgomery e in pochi conoscono questo film, mentre invece i videogiochi creano scene, avvenimenti e intere storie tutte in soggettiva. L’idea di Montgomery di aumentare l’empatia con questa tecnica era fondamentalmente sbagliata visto la staticità di un film che non mi obbliga a vedere ciò che vuole illudendomi del libero arbitrio; un videogioco invece mi permette la visuale in soggettiva per aumentare l’immersione dato che effettivamente dove guardare e cosa fare lo decido io. Si insomma Montgomery quella notte pensò di costruire una casa partendo dal tetto.
Il film è un wannabe noir cupo e romantico con il solito Marlowe come protagonista. La storia non è particolarmente intricata (come sarebbe usuale in Chandler), ne molto interessante; le grandi passioni (dall’amore al sospetto fino al pericolo) sono talmente mal trasmessi che rimane solo una sorta di irritazione di fondo verso tutti i personaggi; come dicevo la soggettiva rende più complessa l’immersione nel mood del film e il cast (con Robert Montgomery in testa, dato che interpreta il protagonista quando viene inquadrato) ha l’espressività di una statua egizia.
Si, il film è brutto, consigliato solo a curiosi e perditempo.
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