(Id.)
Visto in Dvx.
Grazie Wikipedia per la trama.
Siamo in piena sexploitation e Meyer imbastisce un film fatto di alcune inquadrature lodevoli, poche pretese e molte tette; più un finale anticomunista.
Il primo film esplicito del regista che si mette a girare un softcore a tutti gli effetti, ma che gli garba giocare sporco mostrando rapporti saffici, incestuosi e interraziali (gosh! e siamo solo nel 68!)
Tecnicamente parlando Meyer è sempre lui e (specie nella parte iniziale) costruisce una raccolta di sequenze originali e ben fatte (su tutte magnifica l’inquadratura da sotto il letto attraverso il materasso); ma mette il tutto in mano a montatori abituati ad usare la scure.
Il film poi non è la solita storia drammatica/noir con tettone come protagoniste, ma un film erotico vero, che indispettisce chi si aspetta un film tout court (le commedie sexy senza commedia tendono ad essere ripetitive) e frustra le aspettative di chi si attende un film più spinto.
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