(Id.)
Visto in Dvx. Una sacerdotessa di un culto oscuro viene rapita e venduta come schiava ad un ricco vecchiotto che la tiene imprigionata in una gabbia dorata per evitare che lei dia sfogo ai suoi inquietanti istinti (nel film al massimo morde la mano allo schiavista… oltre a gesticolare come un’indemoniata). Ma lei, che si chiama per l’appunto Genuine, riuscirà a fuggire e si riavrà della sua cattività con un giovine barbiere e con il nipote del vecchiotto.
Complessivamente uno dei film più confusi che abbia mai visto, anche se va considerato che il film di 44 minuti che ho visto potrebbe essere solo un versione ridotta diffusa per il mondo mentre l’originale (di durata imprecisata) viene conservato
Complessivamente comunque il film è debolissimo dal punto di vista della trama (da sempre elemento di forza di Wiene), annoia senza mezze misure e affascina poco per inventiva. Dall’altra parte abbiamo come unico punto d’interesse le scenografie degli ambienti dove si muove Genuine ed i suoi costumi, entrambi elementi che proseguono il discorso del cinema espressionista, anche se comunque più sottotono rispetto al poco precedente Gabinetto del dottor Caligari.
Comunque un film evitabile senza rimorsi di coscienza.
Nessun commento:
Posta un commento