Visto in tv.
Negli anni ‘20 del duemila le
macchina renderanno il controllo del mondo e cercheranno di distruggere la
razza umana. La sopravvivenza di tutti sarà possibile solo grazie alla
resistenza organizzata da John Connor; le macchine, rendendosi conto di non
essere più in grado di eliminare il problema, decidono di eliminare la
questione dalla radice; mandano indietro nel tempo un cyborg che ammazzi la
madre di John prima ancora che lo concepisca.
Anche se sono più affezionato al
sequel, questo è uno di quei film epocali che va al di la della qualità in se.
Un film in cui, in un colpo solo, un blockbuster americano si rimette in linea
con tutta la fantascienza extra US fatta fino a quel momento, mettendoci dentro
un futuro distopico, i cyborg che si confondono con gli umani, una caccia
spietata, un discorso sui viaggi nel tempo che farà scuola, lo scontro
uomo-macchina estremizzato come solo “Matrix” 15 anni dopo e una
predestinazione (anzi, direi un’annunciazione) quasi cristologica. Il tutto
messo in scena con quel gusto machistico e fracassone degli anni ’80… non
poteva non andare a buon fine; da questo film in poi tutti copieranno a mani
basse.
Ottima, in ogni caso, la fattura
in sé ad ogni livello produttivo dalla sceneggiatura (in cui le continue
spiegazioni di ciò che accadrà sono assolutamente messe in un contesto tale da
non risultare fuori luogo o fastidiose) agli effetti speciali (punta di
diamante di ciò che potevano fari gli anni ’80).
Ok, ok, anche questo film cita
(come tutti i scifi coi robot) “Westworld”, ma la forza qui sta nell'andare
oltre e fare un film multistrato in cui la caccia di Yul Brinner è attualizzata
e affiancata a ben altre idee. In ogni caso un encomio per la scelta
azzeccatissima di dare a Schwarzenegger la parte del cyborg (così è giustificato a
non recitare) cattivo.
Il discorso sui viaggi nel tempo
sarà poi saccheggiato da chiunque negli stati uniti divenendo lo standard, ma
di fatto è uno dei principali oppositori al concetto di futuro mutevole di
Zemeckis e dei suoi ritorni al futuro; qui infatti e per tutta la saga,
tutto ciò che vien fatto non cambierà il futuro, anzi, ogni sforzo fatto per
modificarlo sarà determinante perché avvenga esattamente allo stesso modo. Ecco
questa saga e quella di “Ritorno al futuro” hanno detto tutto al cinema sul
discorso viaggi nel tempo.
Infine, sarà solo l’abitudine o
un eccesso di dietrologia, ma personalmente trovo che la scena (di per se
insignificante) di Schwarzenegger che entra al Technoir incarni completamente gli
anni ’80 cinematografici.
2 commenti:
Anche io sono più affezionata al secondo capitolo, ma questo è sicuramente un caposaldo!
il secondo ha il vantaggio di sfruttare una tematica ed un mondo senza spiegarlo, in più ci aggiungono un nemico ancora più cool di Schwarzenegger, i T1000, che è anche la summa del CGI dell'epoca. direi che gli estremi ci son tutti per affezionarcisi
Posta un commento