Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in italiano.
Un uomo scrive le proprie memorie seduto
in un bar, ripercorrendo la sua vita dal momento in cui diventò orfano ai suoi
successi a Montecarlo come croupier prima e come baro successivamente, la
guerra, gli amori, i viaggi.
Curiosa scelta stilistica che modifica
completamente la luce del film, rendendolo di fatto una via di mezzo tra un
film muto ed uno parlato, con una recitazione calcata da parte degli attori ed
un trucco che spesso ritorna a quello dei film muti (l’anarchico russo o la
moglie del protagonista ad esempio).
Dal canto suo Guitry, decide
di trattare il film con il dinamismo che si dedicherebbe ad un musical,
organizza gli attori ed i loro movimenti come in una coreografia, gioca con il
montaggio per dare un senso di velocità maggiore e usa la macchina da presa in
gustosi piani sequenza e dialoga con lo spettatore non tanto con le parole
fuori campo, quanto con le immagini stesse ed i dettagli messi in scena; si
veda l’infanzia del protagonista come esempio e summa di tutte queste idee.
Addirittura i titoli di testa sono recitati dal protagonista, mentre la
macchina da presa mostra il cast tecnico ed artistico.
Interessante film sperimentale che è
anche una divertente commedia invecchiata pochissimo,leggera e rapida intrattiene
con gusto.
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