Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Una famiglia si trasferisce in una casa
maledetta ed il marito, nel monitor che usano per guardare il bimbo neonato,
comincia a vedere delle strane presenze. Inizierà ad essere scorbutico in
famiglia, si rivolgerà a persone che potrebbero aiutarlo, ma che si limitano ad
aggiungere minutaggio inutile al film, finchè non capirà cosa sta succedendo;
ma il capire non significa essere in grado di evitare il peggio.
Alla prova tv De la Iglesia crolla
rovinosamente. Imbastisce un film horror piuttosto classico, ma nello stesso
tempo complicato e farraginoso, con diversi WTF che possono spuntare ad ogni
angolo, gioca a fare il mestierante pacato e nella media, ma cade in maniera
stupida. Non c’è tensione, non ci sono idee epocali (anche se si fa di tutto
per sembrare originali), l’immaginario simbolico che viene mostrato è quello
classico (cosa che De la Iglesia non si era mai abbassato a fare, creando
sempre una serie di simboli personali anche quando si parlava di concetti
mainstream come satana); ma soprattutto manca il mondo malato e cattivo di De
la Iglesias. Il peggio è tutto qui, il film è ambientato nella realtà
quotidiana, con personaggi normali; non c’è il solito campionario di freaks
fisici e/o morali, non c’è il solito substrato originale e fuori di testa. È
solo un film horror normale venuto male.
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