Visto in su youtube, in lingua originale sottotitolato.
In un collegio femminile
in Germania vige un clima militaresco (anche perché le ragazze dovranno essere “mogli
di soldati”) fatto di regole e limitazioni dei sentimenti e delle libertà
personali (in fondo racconta un periodo che esploderà meno di dieci anni dopo).
In questo ambiente viene introdotta Manuela, una ragazza nuova che verrà
inserita nel dormitorio la cui referente è un’insegnante rigida, ma
sentimentale, materna. Manuela, orfana di madre si affezionerà rapidamente a
lei (come quasi tutte in realtà); anche se fin da subito il suo affetto non
sarà esattamente come quello di una figlia. Quando, per caso, Manuela si
ubriacherà dichiarerà il suo amore e scoppierà lo scandalo che si spegnerà in
un tentato suicidio, la cui colpa ricadrà sulle dure leggi del collegio.
Tecnicamente è
un film molto consueto per l’epoca, con giusto qualche luce alla tedesca e
qualche inquadratura drammatica; non per niente vinse proprio un premio tecnico
al primo festival di Venezia nel 1932.
Il film viene
però ricordato come il primo film saffico della storia ed in effetti tutte il
film mostra un rapportarsi tra le ragazze sempre sottilmente lesbico, ma con
una naturalezza e un’assenza di considerazioni morali che neppure oggi sarebbe
possibile riproporre. Seppure il film si mostra come una delle tante opere in
cui la nuova arrivata viene vessata da un ambiente castrante qui c’è qualcosa
in più; la tematica omosessuale è un’ottica nuova, ma il finale in cui ad
essere tacitamente accusato è il sistema castrante e non il sentimento può risultare scontato oggigiorno, ma non so quanto fosse accettabile in una
Germania, di li a poco, completamente nazista (il film infatti sarà ritirato e,
per quanto possibile, distrutto dal governo nazionalsocialista).
Il ritmo un
poco lento e diverse ingenuità lo rendono decisamente datato nei modi, ma non
nei contenuti. Interessante anche ad essere uno dei pochi film sonori tedeschi pre-nazismo.
PS: da recuperare il remake del 1958 con Romy Schneider!
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