(El dia de la bestia)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
Un prete/teologo/studioso dell’Apocalisse capisce il significato criptato nella Bibbia, comprende la data in cui comicerà la fine del mondo (con la nascita dell’anticristo) e, ad intuito, arriva anche a capire che tutto prenderà il via da Madrid(?). Con l’aiuto di un metallaro strafatto e un Giacobbo stiloso e kitsch cercherà di fermare l’inevitabile.
De la Iglesia mette in scena la sua classica commedia nera fatta di perdenti che cercano di sopravvivere in un mondo pessimo comportandosi nel peggiore dei modi possibile (perfetto in questo senso tutto l’inizio del film in cui il prete, per poter incontrare satana e carpirgli informazioni, cerca di compiere più peccati possibili); in questo caso siamo in una Madrid oscura e noiresca che poco ha a che fare con l’immaginario che la capitale spagnola crea normalmente. Ovviamente ci sono più di un momento schiettamente divertente, come sempre nei film del regista spagnolo ci sono diverse sequenze d’azione e il politicamente scorretto… solo nel finale il film si appiattisce un poco nel prevedibile/WTF? e nel serioso, anzi proprio nel momento in cui comincia a prendersi sul serio perde punti.
La regia in questo caso è meno funambolica dei film successivi di de la Iglesia, ma la precisione delle inquadrature, i carrelli e i piccoli piani sequenze e le molteplici inquadrature lo fanno assomigliare, più di chiunque altro, al Tarantino più asciutto (e senza le inquadrature “dal bagagliaio”).
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