(Near dark)
Visto in Dvx.
There’s a new girl in town e un ragazzo, una sera, ci prova peso; quando lei, finalmente, sembra starci, in realtà da di matto con discorsi folli sulla notte, poi quando sembra starci di nuovo… lo morde e lo trasforma in una vampiro. Lei però ne è innamorata e lo porta nella roulotte della sua “famiglia” vampira acquisita (una galleria di sbandati più idioti che cattivi) girano un po a caso, poi il ragazzo vorrà tornare dalla sua famiglia… ah si; ora della fine l’amore batterà il vampirismo.
Nella filmografia maschilista della Bigelow mancavano i vampiri (prima che diventassero roba da regazzine), solo che se il formato è (palesemente povero, ma) torbido e sporco, il contenuto è un Twilight in salsa anni ’80 (primo ’90).
Tutto in questo film è sbagliato, la Bigelow è sbagliata e non riesce mai a creare neppure una parvenza di atmosfera (come invece riuscì in Blue Steel); la storia è sbagliata perché noiosa e realizzata da una galleria di personaggi odiosi (giuro, non ce né uno che non sia odioso, forse il cavallo si salva); gli attori che non sono convincenti neanche quando prendono fuoco ecc…
Si salva a mio avviso solo una battuta, quando uno dei vampire sta per addentare il collo di un tamarro frequentatore di bar e grida incazzato “Non sopporto quando non si lavano”.
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