Visto in tv.
Un uomo, dipendente del fisco, all'improvviso sente una voce che descrive tutte le sue azioni; mentre la sua vita si svolge, vuota come al solito, si rende conto di essere un personaggio di un libro. Cercherà una mano in un esperto del settore per riuscire a capire se sta vivendo una commedia o una tragedia, nel frattempo si innamorerà di una evaditrice (?) fiscale...
Il film parte bene. Una storia surreale
trattata nel modo più realistico, più verosimile possibile, messa in mano ad un
protagonista (Ferrell) che per il semplice fatto di essere se stesso riesce a
dare alla trama un aspetto agrodolce che altrimenti non avrebbe.
Il problema di questi film così tendenti
all'assurdo (ma intelligentemente assurdi) è riuscire a creare una conclusione
che sia all'altezza dei presupposti… c’è bisogno di dire che questo film
fallisce completamente? Con l’introduzione del personaggio della Gyllenhaal il
film crolla completamente alla stregua di qualunque commedia romantica, senza
neppure provarci a diversificare un poco l’andamento di quella, inevitabile,
storia d’amore; a questo punto il finale stucchevole non sorprende e,
nell'ottica della piega che ha preso la trama, non è neppure il peggior finale
possibile.
In una parola, una delusione.
Nessun commento:
Posta un commento