(The last house on the left)
Visto in Dvx.
Due ragazze vengono rapite da un gruppo di balordi, quindi violentate e uccise; i rapitori cercano rifugio nella casa dei genitori di una delle due. Quando il cadavere verrà scoperto si scatenerà una folle vendetta.
Remake ufficioso de "La fontana della vergine" con un Wes Craven alle prime armi che decide di prendere di petto il problema dello splatter. Il problema è che a lui piace, ma evidentemente all'epoca era piuttosto contestato; quindi decide di prendere in giro la questione nella trama del film mentre nello svolgimento cerca di inserire tutte le sequenze che gli scarsi mezzi economici gli concedono. Di fatto la storia di Bergman diventa solo un pretesto per metterci qualche scena di abuso fisico e psicologico.
Il problema è che Craven vuole solo colpire, non ha un piano, né un obiettivo, né le capacità per fare altro. Passa più di metà film a mostrare il rapimento e lascia alla vendetta solo il breve finale; ma anche il lungo sequestro non offre idee entusiasmanti, si poteva mostrare gli abissi di crudeltà dei personaggi o le lotte interne al gruppo, invece entrambe le cose sono accennate, ma rimangono sullo sfondo. La vendetta finale è poi mal costruita, mal motivata e mal recitata.
Un progetto che poteva essere interessante, ma Craven vuole solo divertirsi a farne un manifesto dello splatter (tra l'altro piuttosto datato ormai) e non ci mette dentro nulla... ma questa in fondo è solo un'opera prima.
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