mercoledì 5 settembre 2018

Tragedia a Santa Monica - André De Toth (1948)

(Pitfall)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un dipendente di un azienda di assicurazioni ingaggia un detective privato per scoprire dove sono i soldi rubati da un carcerato, li scoprono nella casa della donna del detenuto. Il detective però si innamora della donna (non corrisposto), mentre l'assicuratore (ok, non è un assicuratore) se ne innamora ricambiato. Il detective comincerà un stalkeraggio di entrambi e un'accurata distruzione delle loro vite.

Noir originale (e molto sussurrato) per la trama comprensiva di una femme fatale involontaria e vittima innocente lei per prima, ma anche per come i protagonisti siano eroi in senso positivo, ma che si macchiano di un peccato (alla fine vengono puniti in quanto complici di un doppio tradimento che viene "espiato" del tutto dopo il perdono della moglie del protagonista). Interessante la figura psicotica di Burr e di come si muova con grazia e sulla distanza distruggendo tutto ciò che incontra (peccato per un eccesso di straniamento nella recitazione).
L'effetto finale però è deludente. Non tanto per il finale tanto consolatorio e tanto rapido da essere stato, sicuramente, la gioia di Hays, ma per la totale assenza di ritmo che affossa il film fin dalla seconda scena, che si dilunga troppo nel sentimentalismo per tentare il colpo al cuore, ma che ottiene solo un deragliare dell'attenzione dello spettatore.
Peccato, perché da un film di serie B ci si poteva aspettare più coraggio e con le premesse che c'erano l'effetto finale poteva essere potente.

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