(El angel exterminador)
Visto in VHS.
Ad una festicciola molto borghese, in cui ci si diverte proprio un sacco, la servitù comincia a fuggire, con scuse patetiche, ma piuttosto sincere. Rimane un solo cameriere... e la festa prosegue, spostandosi in un salone, con chiacchericcio faceto, musiche e quant'altro. Arriva l'ora di congedarsi, ma chi con una scusa chi con un'altra, nessuno lascia la stanza, e tutti si ritrovano a dormire in quel salone, la maggior parte chiedendosi il perchè... La mattina dopo , nessuno sembra ancora intenzionato ad andarsene e la colazione viene servita... finalmente qualcuno prova ad uscire dalla stanza, e semplicemente si rende conto che non può; non riesce. Non si può attraversare l'uscio. Una forza, un muro invisibile impedisce la fuga. E finalmente si entra nel vivo. Una decina di persone chiuse nella stessa stanza, senza sapere il perchè, il come uscirne, il quanto durerà. Senza acqua (la troveranno nei tubi dentro i muri), ne cibo. Con i consueti problemi fisilogici, ald isperazione del momento, le malattie e le pastiglie da prendere. Ma ovviamente anche con tutte le tensioni interne, rese evidenti dalla situazione estrema e senza speranza; lanci di accuse, sospetti e odi si palesano fin nel finale quando incredibilmente la situazione viene risolta.
Nel frattempo da fuori hanno pure provato ad entrare, ma senza riuscirvi, ovviamente.
Il secondo finale, ambientato in chiesa, è piuttosto prevedibile, ma oggettivamente adatto a compeltare il film.
Splendido film, stranamente godibile, di Bunuel; che certo accusa una certa lentezza; ma decisamente meno degli standard soliti del regista spagnolo. Il film riesce pure ad avere un senso superficiale evidente e geniale, completamente basato su un'unica splendida idea assolutamente surreale.
Si insomma il film di un surrealista che tutti vorrebbero vedere.
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