(Un long dimanche de fiançailles)
Visto in DVD.
Amélie va alla guerra.
In un paesino bretone una ragazza attende il ritorno dell'uomo che ama dalla prima guerra mondiale, inutile dire che non tornerà, soprattutto perchè ci si è messa di mezzo pure la corte marziale che lo avrebbe condannato per automutilazione. Lei però non si da per vinta, e tra un gioco infantile per assicurarsi che lui sia ancora vivo e l'altro, comincia a cercare i superstiti della trincea dove sarebbe dovuto morire il suo amore...
Film dello stesso regista, sceneggiatore, attice protagonista e qualche comprimario de "Il favoloso mondo di Amélie". Lo stile è assolutamente quello favolistico del film precedente da cui si differenzia per diversi dettagli. In primo luogo la fotografia (elemento importantissimo e molto curato in entrambi i film) è virata verso il seppia e colori terrei in genere che fanno tanto inizio secolo. La regia assolutamente libera e giocosa come nel precendete qui tende molto di più alla sovrapposizione di immagini o all'inserimento di piccoli dettagli che indicano tanto l'inizio del secolo. Il tono generale poi, seppure positivo ha più i passi della tragedia regalando più d'un momento di commozione facile facile. Infine qui la voce fuori campo (si c'è anche in questo) ha uno scopo, dare alla storia l'epica del film di guerra, facendo assurgere gli eventi della ragazza bretone a livello delle grandi battaglie.
In poche parole il film è decisamente bello, non facilissimo da seguire, ma rapido e interessante, più proteso verso le lacrime che non le risate ma poi tutto finisce (quasi) come deve finire; un copia-incolla del modello Amélie venuto bene.
PS: nel film ci sono una Cotillard ancora non famosa (finalmente in un personaggio oscuro) e una Foster che non ti aspetti in un film francese.
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