Visto in DVD.
Un angelo che accompagna la vita degli uomini li invidia, nonostante le loro sofferenze, perché loro vivono davvero, mentre lui non esperisce nulla di ciò che è la realtà.
L’inizio sembra un opera d’arte audiovisiva, per una mezzora neppure c’è una vera e propria trama e il film va avanti per accumulo d’immagini e situazioni, anzi il film parla con quelle immagini, mostra gradualmente i personaggi senza doverli spiegare; oggigiorno chiunque sa la storia, ma immagino che all’epoca l’effetto sorpresa nei confronti dei personaggi principali fosse notevole.
Il regista muove la macchina da presa in maniera chirurgica, è un occhio invisibile e asettico che si muove sinuoso come pochi tra la vari umanità messa in scena.
Estremamente contemplativo e intimista tanto da poter rompere le palle, eppure, miracolosamente, non sfocia mai nell’intellettualismo fine a se stesso (ok, ok, tranne nella parte del vecchietto poetastro che è li solo per fare poesia all’acqua di rose ed effettivamente smazza le gonadi) e, per me almeno, neppure arriva mai alla noia.
Una piacevole sorpresa.
PS: grande Falk, nella parte di se stesso che si rivela un angelo caduto.
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