(Lost horizon)
Visto in DVD.
Questo è il primo film su Shangri-la che vedo, non pensavo esistessero davvero… già perché questo film parla proprio di Shangri-la, una comunità paradisiaca e gandhiana che vive nascosta da qualche parte nell’Himalaya a fare la bella vita in attesa che il mondo si distrugga da solo per poterlo poi rifondare. Poi rapisce un po di gente, dapprima incattiviti col mondo, ma che poi si integrano, tranne qualcuno che proprio non ci sta, tenta la fuga…ecc…
Non è proprio originalissimo, eppure questa paradisiaca commedia di Capra è proprio come tutte le commedie di Capra, stucchevole nell’idea originale, ma trattata nel modo giusto riuscendo a renderlo godibile e non troppo ridicolo (il vecchio monaco fondatore è atroce lo ammetto). Detto in altre parole? Se qualunque altro regista l’avesse preso in mano, questo film sarebbe inguardabile ed invece non stanca. Per dirla tutta il film fece storcere il naso all’epoca per quel retrogusto amaro (l’attesa della fine del mondo civilizzato per poi ricrearlo in meglio) atipico nelle commedie ricche di sentimenti positivi del regista americano. Dovendo scegliere però meglio guardare altre opere di Capra.
Il film è stato ampiamente rimaneggiato nei decenni successivi alla sua uscita e solo un’imponente opera di restauro lo ha, oggigiorno, restituito alla sua integrità… anche se in realtà un totale di 7 minuti non è stato ritrovato, se non nel formato audio, e pertanto è stato reintegrato in quest’ultima versione, con foto di scena e fotogrammi fissi.
PS: è evidentissimo che Colman è stato scelto come fac-simile di Clark Gable.
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