(Leaves of grass)
Visto al cinema.
C'è di bello che finalmente si vedono i risultati di 20anni di film dei fratelli Coen. Questa non è una commediola degli equivoci come l'astutissimo trailer lasciava immaginare; ma è invece una dramedy filosofeggiante e acculturata che però non pesa affatto, ricca di ironia ovviamente.
La storia è quella di un giovane professore di filosofia che torna a casa nell'Oklahoma per la morte del fratello gemello che non vede da anni... in realtà il fratello non è morto, ma ha qualche problema economico ed è strozzato dagli strozzini, gli serve solo un alibi...
Detta così sembra appunto una classica commedia americana, ma il titolo originale è sia un riferimento alla marijuana che viene commercializzata dal fratello del protagonista, ma anche un'evidente citazione di Whitman.
Proprio come nei film dei Coen, la storia non parla unicamente del ritrovare le proprie radici e riscoprire i propri sentimenti sepolti, ma parla di caos, caso, verità e regole; in un discorso organico in cui la poesia di Whitman e la filosofia greca (il protagonista è appunto insegnante di filosofia antca) la fanno da padroni, ma sono uniti alle considerazioni religiose (soprattutto ebraiche), sociali e razziali dell'Oklahoma e Shakespeare en passant.
Il film fa pensare più di quanto non faccia ridere, ma diverte comunque. Di differente dai Coen risulta meno ironico e manco della loro leggerezza, della loro facilità di lasciarti scivolare il concetto o la citazione senza urlartela in faccia, cosa che Nelson invence non riesce ancora a fare, e si obbliga a citare in maniera molto marcata. Altra differenza però è la mancanza di supponenza; i Coen sanno di essere bravi e ci tengono a fartelo capire creando un distacco, uno sguardo dall'alto al basso nei confronti del pubblico che Nelson non ha; Nelson è al nostro livello, ci guarda negli occhi, ci racconta la sua storia, ci dice quello che vuol dire e quando gli mancano la parole cita, come facciamo tutti.
Un buon film, che mostra cosa si può fare partendo dai Coen.
PS: non dico neanche che Norton è grande. Non credo ce ne sia bisogno.
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