(Journal d'un curé de campagne)
Visto in VHS.
La storia in un neodiplomato prete che vien spedito in una parrocchia di periferia. Il che non sarebbe un problema se non fosse un alcolizzato con notevoli problemi di fede lui stesso (e altre disfunzioni morali) che si deve scontrare con alcuni ossi molto duri.
La storia non proprio scattante o attrattiva, trattata con una certa lentezza e qualche caduta di stile (personalmente non sopporto molto la voce fuori campo, che in questo caso dura per tutta la lunghezza del film…).
Se poi nel precedente film lo stile asciutto e geometrico di Bresson era un pregio, in questo caso non fa altro che eliminare la già scarsa empatia, rendere più freddo l’insieme e più lento lo svolgimento.
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