Visto in VHS.
Cosa succede se si vuol fare un dramma tennesee-williamsiano (con sentimenti potenti ed oscuri, con rapporti interpersonali difficili ed esplosivi) senza Tennesee Williams? Un film che punta sulla noia sperando che lo renda profondo e sulla banalità pensando lo renda accettabile da tutti.
Negli anni 40, in una base militare USA nele Hawaii si incrociano i destini di un gruppo di militari e relative compagne, finchè l’attacco giapponese non rovina tutto… ecco, per gran parte del film ci si dimentica d’essere a Pearl Harbour, e ci si chiede perché abbiano voluto fare a tutti i costi questo film; quando finalmente arriva la scena clou, si capisce l’importanza mitopoietica dell’opera nonché il titolo.
Il film è completato da un M. Clift che sfoggia la sua espressione da cane bastonato preferita per 2 ore nette, da un B. Lancaster che più che recitare si muove col piglio giusto nelle scene, da un in utilissimo ed irritante F. Sinatra, da un negativo (ma sempre all’altezza) E. Borgnine, e da una irriconoscibile (almeno per me) D. Kerr.
Un film noioso e deludente che pone in cattiva luce l’altrimenti apprezzabile Zinnemann.
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