(Id.)
Visto in DVD.
Un altro film apertamente dedicato ai ricordi, secondo d’una trilogia ideale. E di nuovo un film meta cinematografico con Fellini di nuovo in gioco nella parte di se stesso. Non c’è una trama in realtà, ma un susseguirsi di episodi, di spezzoni che nel loro insieme costituiscono un affresco che rimanda alla città eterna. Ovviamente tutto filtrato dalla memoria e dall’onirismo di Fellini.
Nel complesso il film non torna, non convince, soprattutto perché non è un film, ma una serie di episodi, ognuno dei quali, preso da solo presenta un fascino particolare, da sogno o da incubo , davvero invidiabile; ma che non si legano quasi per nulla.
Ogni episodio inventa un modo di vedere le cose che verrà successivamente cannibalizzato (il primo episodio, l’arrivo sul raccordo anulare, ad esempio mi ha ricordato sia Jodorowsky, sia il video di Everybody hursts, una similitudine più per assonanze che per copie).
Ogni scena, come dicevo, merita d’essere ricordata per la poesia (l’arrivo in autostrada, i sotterranei di Roma) o per l’ironia (l’avanspettacolo, i due lupanari, la passerella degli abiti di chiesa)
Non un film memorabile o fondamentale, ma un divertisment di classe.
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