(Ivan Groznyy: Skaz vtoroy)
Visto in DVD. Il secondo capitolo sulla vita di Ivan il terribile cambia completamente registro. Se ne vanno le grandi conquiste, il ruolo predominante del popolo e si ricomincia a lavorare sugli intrighi di palazzo che diventano centralissimi. Il film elimina la figura di Ivan come condottiero e lo mostra dal lato umano, in preda a paure, ossessioni e sentimenti in una storia drammaticissima che ha un aroma molto shakespeariano, con un protagonista che giganteggia nel suo isolamento.
Il film realizzato nello stesso momento del precedente (e che era stato pensato per essere il secondo tempo di un unico film) non verrà reso pubblico se non molti anni dopo la morte del regista… i motivi non sono ben chiari… forse per l’estromissione del popolo come personaggio, forse per il cambio di tono meno enfatico e più melodrammatico, forse perché Stalin non si riconobbe nel personaggio mostrato nel film (giuro, pare che abbia detto “Non mi somiglia”…).
La regia poi è la stessa del film precedente; Eisenstein fa un po quel cazzo che vuole con ogni mezzo cinematografico gli passi per le mani, curando ogni scena come fosse la più importante e rubando a chiunque senza ritegno (il cinema muto, l’espressionismo tedesco, Dreyer, ecc…) riuscendo ad ottenere un capolavoro. Poi quando viene fuori la scena del banchetto girata tutta a colori (virata in rosso, secondo me più per sottolineare il mood di ciò che accade che per accontentare i committenti), anche se sapevo perfettamente che c’era e che sarebbe venuta fuori, è realizzata talmente bene che mi ha fatto sobbalzare.
PS: in certi momenti qui Ivan sembra proprio Mr. Burns.
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