(Id.)
Visto in DVD, in lingua originale sottotitolato. Un giostraio con alcune pendenze nei confronti della polizia si sposa una ragazzetta buffa follemente innamorata di lui. Per carità, pure lui è innamorato, ma terribilmente idiota, fannullone e irascibile. Poi lei rimane incinta, lui vuol trovare subito dei soldi ed accetta la proposta di un amico di compiere una rapina. Le cose vanno male, viene braccato dalla polizia e una volta circondato decide che non val la pena di finire in prigione e si uccide… ma se la morte fosse la fine di tutto sarebbe troppo facile… Lang ci piazze una buona metà del film ambientata nell’aldilà; due angeli (i poliziotti di Dio), identici e vestiti da men in black, lo pigliano e lo portano nel commissariato celeste, identico in tutto (regole, tic, problemi) in quello terrestre, solo che li i funzionari hanno delle buffe alucce sulla schiena. Verrà condannato a 16 anni di purgatorio per poi tornare sulla terra dove dovrà dimostrare il suo buon cuore.
Se la prima parte è un buon film (anche se piuttosto lento) sentimental-melodrammatico, la seconda parte spiritualistica è fenomenale, crea l’immagine dei poliziotti di Dio veramente notevole per l’epoca. Ecco, questa seconda parte (che spiazzò il pubblico dell’epoca e decretò il fallimento del film e spinse Lang verso i lidi USA) è assolutamente la parte vincente del film.
Complessivamente è un’opera curiosa che merita uno sguardo, anche nell’ottica del contesto storico. Questo è il primo film fuori dalla Germania di Lang (primo e ultimo in Francia) a causa della fuga del regista dalle mire naziste che volevano fare di lui il capo dell’UFA e di conseguenza il dirigente della propaganda cinematografica di Hitler.
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