(Muriel ou Le temps d'un retour )
Visto in DVD.
Palloso melodramma di sentimenti e memorie che gira in tondo su se stesso e attorno ai suoi personaggi senza caverne granché, senza intrattenere troppo e senza interessare a sufficienza. Resnais dal canto suo si diverte ad esercitarsi sull’uso del montaggio serrato che crea una serie di scene estremamente brevi ma significative su quello che sta accadendo; inoltre scambia il (bellissimo) bianco e nero dei film precedenti con un (insignificante) colore anni ’60.
Molto ha in comune con Hiroshima mon amour, la città ferita dalla guerra, il passato che torna prepotentemente, la disperazione nel ricordare, ma l’angoscia dell’oblio, con in più il tempo che scorre ed i segni che lascia, sui mobili rendendoli antichi, sulle persone rendendole vecchie sulle cose rendendole nuove… ma il film precedente è decisamente superiore in ogni senso.
Si perde poco a vederlo, ma si guadagna altrettanto.
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