Visto in DVD.
Ci sono film semplicemente brutti. Film che sono talmente brutti da fare il giro e diventano (per lo più involontariamente) talmente particolari da essere apprezzabili. Alcuni film, infine, sono talmente brutti che dopo aver fatto il giro, lo fanno nuovamente e tornano ad essere semplicemente brutti. Ecco quest’ultimo è il caso di Repo man.
L’inizio è un capolavoro di ironia, effettacci anni ’80 e idee da serie B spinta, con una macchina che scorrazza per una strada deserta inseguita da un poliziotto, un autista che sembra Elvis da vecchio ed una sorpresa nel bagagliaio; si insomma, un inizio degnissimo…
Poi inizia una serie continua di nuovi personaggi (tra cui un Emilio Estevez adolescentello come protagonista) per lo più senza senso, fatti slegati gli uni dagli altri e senza logica, Cia, Ufo, scienziati pazzi, agenti del servizio recupero macchine, etcetera, fino al folle finale aereo, in una serie di inquadrature casuali di una sceneggiatura scritta da una scimmia che risulta avvincente quanto una puntata di tappeto volante.
Per carità, l’impegno nel creare uno scult di serie B e i presupposti ci sono tutti, però poi la noia prende il sopravvento.
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