(För att inte tala om alla dessa kvinnor)
Visto in DVD. Nella camera ardente di un geniale violoncellista (che non verrà mai mostrato), tutte le donne (amanti) della sua esistenza si danno riunione assieme ai due maggiordomi e al biografo. Con un lungo flashback il biografo ricostruirà gli ultimi 3 giorni di vita del maestro tramite i suoi incontri con tutti glia ltri personaggi che gravitano attorno al musicista.
Commediola leggera leggera, anzi idiota, fatta da personaggi caricaturali che cita più o meno direttamente il cinema anni venti statunitensi (nei modi, nei costumi, nelle terrificanti gag slapstick! e nelle assurde sequenze in bianco e nero).
Niente di che, solo un film per fare cassa (presumo), che penso non ci sia minimamente riuscito (o almeno spero).
Di buono ha giusto la fotografia e l’autoironia che per fortuna Bergman utilizza a piene mani che rendono sopportabile il film (su tutte magnifico il cartello che avverte che i fuochi d’artificio non devono essere letti in chiave simbolica; un messaggio ai critici che nel cinema di Bergman cercano significati nascosti, spesso presenti, talvolta eccessivi).
Poi, per carità, ci sarà anche dietro un discorso sul rapporto tra l’arte e la critica, sui sentimenti umani (tutti i personaggi alla fine del film seguono un nuovo musicista)… ma Bergman sa fare di meglio.
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