Visto in VHS.
Ok, la storia non l’ho capita bene bene… certamente c’è il male chiuso in una acquario (una cosa simile comunque) nei sotterranei di una chiesa… che cosa sia questo male non è comprensibilissimo; o è Gesù, che si rivela essere l’emissario di un dio maligno che la chiesa cattolica ha modificato per i suoi scopi; oppure è una sorta di anti-Gesù (un Gesù opposto a quello da tutti conosciuto, che sta a quello come un’anti particella sta alla particella originale nella fisica quantistica) che viene sulla terra per richiamare al di qua dello specchio (fisicamente) un anti-Dio.
Comunque stiano le cose, il prete locale (il sempre ottimo Pleasence) chiama a raccolta una selva di scienziati di varie branche per studiare bene l’affare che tiene in cantina… peccato che mentre sono tutti dentro questo vecchio edificio, l’acquario cominci a prendere vita e richiama a se una serie di barboni/zombi che impediscono l’uscita agli scienziati; e qui Carpenter torna a giocare in casa creando un ottimo film d’assedio.
Allora diciamolo subito, Carpenter crea un horror incredibilmente nichilista (se hai contro di te Dio, hai poco da fare, cioè dai, è onnipotente, come pensi di riuscire a batterlo?) e con il sotterfugio religioso riesce anche ad evitare l’utilizzo del diavolo come antagonista, personaggio questo che nell’horror moderno è ormai usuratissimo. L’atmosfera dunque è buona e quando il film vira verso il genere d’assedio funziona anche a dovere… però c’è poco da fare, la storia è confusa ed esposta malissimo, si risolve in una sequenza finale affascinante ma semplicistica (ok, c’è un sacrificio, ma tecnicamente è stato inutile, poteva evitarselo) e soprattutto viene messa troppa carne al fuoco (vada per l’idea religiosa, ma i sogni che vengono creati da tachioni inviati dal futura per aiutarci mi pare eccessivo, anzi è proprio inutile ai fini del film).
L’idea e le premesse sono ottime, ma non vengono sfruttate a dovere. Peccato sarà per la prossima volta.
PS: nel cast c’è pure Wong (!), il monaco caccoloso de “Il bambino d’oro”!
Comunque stiano le cose, il prete locale (il sempre ottimo Pleasence) chiama a raccolta una selva di scienziati di varie branche per studiare bene l’affare che tiene in cantina… peccato che mentre sono tutti dentro questo vecchio edificio, l’acquario cominci a prendere vita e richiama a se una serie di barboni/zombi che impediscono l’uscita agli scienziati; e qui Carpenter torna a giocare in casa creando un ottimo film d’assedio.
Allora diciamolo subito, Carpenter crea un horror incredibilmente nichilista (se hai contro di te Dio, hai poco da fare, cioè dai, è onnipotente, come pensi di riuscire a batterlo?) e con il sotterfugio religioso riesce anche ad evitare l’utilizzo del diavolo come antagonista, personaggio questo che nell’horror moderno è ormai usuratissimo. L’atmosfera dunque è buona e quando il film vira verso il genere d’assedio funziona anche a dovere… però c’è poco da fare, la storia è confusa ed esposta malissimo, si risolve in una sequenza finale affascinante ma semplicistica (ok, c’è un sacrificio, ma tecnicamente è stato inutile, poteva evitarselo) e soprattutto viene messa troppa carne al fuoco (vada per l’idea religiosa, ma i sogni che vengono creati da tachioni inviati dal futura per aiutarci mi pare eccessivo, anzi è proprio inutile ai fini del film).
L’idea e le premesse sono ottime, ma non vengono sfruttate a dovere. Peccato sarà per la prossima volta.
PS: nel cast c’è pure Wong (!), il monaco caccoloso de “Il bambino d’oro”!
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