venerdì 18 marzo 2011

Nightmare III: i guerrieri del sogno - Chuck Russell (1987)

(A nightmare on Elm Street 3: dream warriors)

Visto in Dvx.

La Langenkamp torna in scena, appena tre anni dopo, e già è psicologa affermata. Comunque sia è qui per aiutare degli adolescentelli con problemi di sonno. Ovviamente sono le ultime vittime di Freddy figlie di genitori che ammazzarono il povero matto, e stavolta si trovano in un manicomio, perché tanto in asse non sembrano, ovviamente ci sono dottori buoni che li aiutano, ma più di tutto li capiscono e dottori cattivi… vabbe.

Il film è eccellente, realizzato bene (con diverse sequenze in passo uno realizzate malino e una sequenza in CGI realizzata da schifo; ma comunque apprezzabili entrambe), con nessuna caduta di stile, ma solo qualche pecca (l’assassinio alla tv, realizzato da dio, è un poco kitch, mentre quello col burattino umano è al limite della decenza, ma decisamente efficace; o ancora il mago, precursore di Harry Potter, che mette tanta tanta tristezza); ma soprattutto mille idee e mille innovazioni.

In primo luogo si da un passato a Freddy, che diventa figlio di una suora violentata da una miriade di matti. Poi si crea il personaggio come oggi lo conosciamo, ironico, divertente e strafottente. Infine vi è l’applicazione sociale dell’idea, il film, cioè, risponde alla domanda, cosa succederebbe se Freddy esistesse davvero? Ovvio, le vittime sarebbero chiuse in un ospedale psichiatrico fino a morirne ad una ad una.

Un film decente che non solo non sfigura con l’originale, ma anzi, ne è un degno seguito (e dire che da quanto mi ricordavo mi pare un’oscenità totale) che fa fare netti passi avanti all’intera saga… e anche stavolta ci mette la lingua bovina, che diventa ormai un must della serie.

PS: primi passi da urlo per la Arquette e per Laurence Fishburne (no dico, Morpheus nel regno di Krueger).

Forse vi ricorderete di me per scene come: su tutte il serpentone/Freddy che succhia la Arquette, idea magnifica, realizzazione a passo uno impeccabile e scena grandiosa. Poi si fanno ricordare con piacere gli artigli di Freddy che divengono siringhe e le bocche sulle braccia della tipa che cercano droga (pure un risvolto sociale!). Infine mi pregio di ricordare pure le faccette dei bimbi sul petto di Freddy, banale forse, ma efficace.

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