Visto in Dvx.
La Langenkamp torna in scena, appena tre anni dopo, e già è psicologa affermata. Comunque sia è qui per aiutare degli adolescentelli con problemi di sonno. Ovviamente sono le ultime vittime di Freddy figlie di genitori che ammazzarono il povero matto, e stavolta si trovano in un manicomio, perché tanto in asse non sembrano, ovviamente ci sono dottori buoni che li aiutano, ma più di tutto li capiscono e dottori cattivi… vabbe.
Il film è eccellente, realizzato bene (con diverse sequenze in passo uno realizzate malino e una sequenza in CGI realizzata da schifo; ma comunque apprezzabili entrambe), con nessuna caduta di stile, ma solo qualche pecca (l’assassinio alla tv, realizzato da dio, è un poco kitch, mentre quello col burattino umano è al limite della decenza, ma decisamente efficace; o ancora il mago, precursore di Harry Potter, che mette tanta tanta tristezza); ma soprattutto mille idee e mille innovazioni.
In primo luogo si da un passato a Freddy, che diventa figlio di una suora violentata da una miriade di matti. Poi si crea il personaggio come oggi lo conosciamo, ironico, divertente e strafottente. Infine vi è l’applicazione sociale dell’idea, il film, cioè, risponde alla domanda, cosa succederebbe se Freddy esistesse davvero? Ovvio, le vittime sarebbero chiuse in un ospedale psichiatrico fino a morirne ad una ad una.
Un film decente che non solo non sfigura con l’originale, ma anzi, ne è un degno seguito (e dire che da quanto mi ricordavo mi pare un’oscenità totale) che fa fare netti passi avanti all’intera saga… e anche stavolta ci mette la lingua bovina, che diventa ormai un must della serie.
PS: primi passi da urlo per la Arquette e per Laurence Fishburne (no dico, Morpheus nel regno di Krueger).
Forse vi ricorderete di me per scene come: su tutte il serpentone/Freddy che succhia la Arquette, idea magnifica, realizzazione a passo uno impeccabile e scena grandiosa. Poi si fanno ricordare con piacere gli artigli di Freddy che divengono siringhe e le bocche sulle braccia della tipa che cercano droga (pure un risvolto sociale!). Infine mi pregio di ricordare pure le faccette dei bimbi sul petto di Freddy, banale forse, ma efficace.
Il film è eccellente, realizzato bene (con diverse sequenze in passo uno realizzate malino e una sequenza in CGI realizzata da schifo; ma comunque apprezzabili entrambe), con nessuna caduta di stile, ma solo qualche pecca (l’assassinio alla tv, realizzato da dio, è un poco kitch, mentre quello col burattino umano è al limite della decenza, ma decisamente efficace; o ancora il mago, precursore di Harry Potter, che mette tanta tanta tristezza); ma soprattutto mille idee e mille innovazioni.
In primo luogo si da un passato a Freddy, che diventa figlio di una suora violentata da una miriade di matti. Poi si crea il personaggio come oggi lo conosciamo, ironico, divertente e strafottente. Infine vi è l’applicazione sociale dell’idea, il film, cioè, risponde alla domanda, cosa succederebbe se Freddy esistesse davvero? Ovvio, le vittime sarebbero chiuse in un ospedale psichiatrico fino a morirne ad una ad una.
Un film decente che non solo non sfigura con l’originale, ma anzi, ne è un degno seguito (e dire che da quanto mi ricordavo mi pare un’oscenità totale) che fa fare netti passi avanti all’intera saga… e anche stavolta ci mette la lingua bovina, che diventa ormai un must della serie.
PS: primi passi da urlo per la Arquette e per Laurence Fishburne (no dico, Morpheus nel regno di Krueger).
Forse vi ricorderete di me per scene come: su tutte il serpentone/Freddy che succhia la Arquette, idea magnifica, realizzazione a passo uno impeccabile e scena grandiosa. Poi si fanno ricordare con piacere gli artigli di Freddy che divengono siringhe e le bocche sulle braccia della tipa che cercano droga (pure un risvolto sociale!). Infine mi pregio di ricordare pure le faccette dei bimbi sul petto di Freddy, banale forse, ma efficace.
Nessun commento:
Posta un commento