(The Hobbit: The battle of the five armies)
Visto al cinema.
Bilbo e i nani hanno scatenato il drago Smaug nel precedente episodio, e ora distrugge tutto quello che può nella città degli uomini. L'eroe locale riuscirà a sconfiggerlo piuttosto rapidamente, ma solo per ritrovarsi accanto degli elfi, tutti uniti nel muovere guerra ai nani... anche se ci si mettono gli orchetti a unire tutti in un fronte comune.
Avevo letto peste e corna di questo capitolo conclusivo; invece è un film dignitoso in linea con i precedenti capitoli. Certamente gli mancano i veri e propri colpi di genio che c'erano nel primo, così come c'è troppo poco drago per soddisfare il mio senso di abbandono da "Jurassic Park". Però il film regge.
Nonostante ci si dedichi quasi esclusivamente alle battaglie non si scade nelle scene da videogioco del secondo film della trilogia del Signore degli anelli. Le scene d'azione di massa della prima metà sono enormi come al solito, ma nella seconda parte ci si dedica di più agli scontri personali, con una sequenza fra Legolas e il capo degli orchetti su una torre abbattuta sospesa nel vuoto che è davvero ben giostrata. C'è coraggio, sacrificio ed eroismo a piene mani con una punta di disillusione e accettazione della morte che da un tocco meno banale alle agnizioni personali che altrimenti sarebbero da melodramma classico.
Non ci sono idee nuove o risoluzioni vincenti delle vicende personali; l'impegno di Jackson sembra quello di chiudere con dignità, spargere tutti i cliffhanger che riesce fra le due trilogie e chiudere del tutto la porta. Io direi che la missione è compiuta.
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mercoledì 31 dicembre 2014
venerdì 27 dicembre 2013
Lo hobbit: La desolazione di Smaug - Peter Jackson (2013)
(The Hobbit: the desolation of Smaug)
Visto al cinema, in 3D... ed in HFR.
Il seguito dell'esile racconto del primo capitolo non poteva essere che più esile del primo; vengono introdotti gli elfi che danno il destro a Jackson per inserirci un Legolas truffaldino e pure una storia d'amore interrazziale. Per il resto è il solito film d'azione dalla terra di mezzo con fughe e agguati. In più vanno annoverati una serie di riferimenti sempre più pressanti verso la trilogia de "Il signore degli anelli" che, per chi non la conosce (a parte mia mamma, alzi la mano chi non conosce Il signore degli anelli), diventa difficile capire diversi momenti di tensione (tutto quello che circonda l'anello e il negromante ovviamente).
Spero di non aver dato l'impressione di non aver apprezzato; perchè questo è un bel film. Se il primo della trilogia era una cavalcata forsennata senza un attimo di tregua qui, quell'eterno romanticone di Jackson, con l'introduzione degli elfi rallenta il ritmo, si dedica alla costruzione di un'inutile cornice romantica per acchiappare una fetta di pubblico che non era fondamentale acchiappare e solo a tratti accelera come sa fare lui. Si l'elfa che insegue i nani io l'avrei abolita, mentre Legolas, per quanto inutile, non è dannoso ai fine del racconto. Detto ciò l'opera riesce comunque a creare un paio di scene da urlo (su tutte la fuga nel torrente dentro i barili che voto come miglior scena d'azione in CGI dopo quella di Tintin); ma soprattutto ha un enorme asso nella manica: Smaug...
Pare che Jackson abbia affermato che i 10 anni trascorsi fra il signore degli anelli e questa seconda trilogia siano stati, in parte dovuti, alla costruzione degli scenari e alle location... cazzata ovviamente visto che aveva tutto pronto dai film precedenti; in tutti questi anni sono stati in Papua Nuova Guinea a cercare un drago vero (e qualche mese devono averlo impiegato ad insegnargli l'inglese con la pronuncia di Cumberbatch). Smaug è la vera, grande, idea di questo film; un drago praticamente vero, con movimenti incredibili e fuso (ad un certo punto letteralmente) con il tesoro di cui è a guardia; quando c'è, riempie la scena (non solo con la stazza) e Jackson lo utilizza in lunghe sequenze (di per se inutili) che sono solo un catalogo di delizie per gli occhi (il già citato momento in cui viene investito dall'oro fuso...). Applausi.
Detto ciò il 3D; non è vitale, come al solito, permette qualche buon momento con le cose che ti volano addosso, ma soprattutto riesce a definire meglio i dettagli in 2 (dico 2) scene; poi Jackson è bravo e riesce a sfruttarlo pure nella foresta per creare scene a più piani... però in definitiva è, e rimane, ancora lo stesso inutile tentativo di portare gente al cinema già fatto negli anni '50.
Detto ciò l'HFR (i 48 frame al posto del 24 canonici)... Massi in diversi momenti c'è un'impressione di iperrealtà... Massi in diversi momenti si sfonda la quarta parete e si vede che la location è finta... però più un impressione (forse un effetto placebo) che con l'andare avanti del film neppure si nota più...
Visto al cinema, in 3D... ed in HFR.
Il seguito dell'esile racconto del primo capitolo non poteva essere che più esile del primo; vengono introdotti gli elfi che danno il destro a Jackson per inserirci un Legolas truffaldino e pure una storia d'amore interrazziale. Per il resto è il solito film d'azione dalla terra di mezzo con fughe e agguati. In più vanno annoverati una serie di riferimenti sempre più pressanti verso la trilogia de "Il signore degli anelli" che, per chi non la conosce (a parte mia mamma, alzi la mano chi non conosce Il signore degli anelli), diventa difficile capire diversi momenti di tensione (tutto quello che circonda l'anello e il negromante ovviamente).
Spero di non aver dato l'impressione di non aver apprezzato; perchè questo è un bel film. Se il primo della trilogia era una cavalcata forsennata senza un attimo di tregua qui, quell'eterno romanticone di Jackson, con l'introduzione degli elfi rallenta il ritmo, si dedica alla costruzione di un'inutile cornice romantica per acchiappare una fetta di pubblico che non era fondamentale acchiappare e solo a tratti accelera come sa fare lui. Si l'elfa che insegue i nani io l'avrei abolita, mentre Legolas, per quanto inutile, non è dannoso ai fine del racconto. Detto ciò l'opera riesce comunque a creare un paio di scene da urlo (su tutte la fuga nel torrente dentro i barili che voto come miglior scena d'azione in CGI dopo quella di Tintin); ma soprattutto ha un enorme asso nella manica: Smaug...
Pare che Jackson abbia affermato che i 10 anni trascorsi fra il signore degli anelli e questa seconda trilogia siano stati, in parte dovuti, alla costruzione degli scenari e alle location... cazzata ovviamente visto che aveva tutto pronto dai film precedenti; in tutti questi anni sono stati in Papua Nuova Guinea a cercare un drago vero (e qualche mese devono averlo impiegato ad insegnargli l'inglese con la pronuncia di Cumberbatch). Smaug è la vera, grande, idea di questo film; un drago praticamente vero, con movimenti incredibili e fuso (ad un certo punto letteralmente) con il tesoro di cui è a guardia; quando c'è, riempie la scena (non solo con la stazza) e Jackson lo utilizza in lunghe sequenze (di per se inutili) che sono solo un catalogo di delizie per gli occhi (il già citato momento in cui viene investito dall'oro fuso...). Applausi.
Detto ciò il 3D; non è vitale, come al solito, permette qualche buon momento con le cose che ti volano addosso, ma soprattutto riesce a definire meglio i dettagli in 2 (dico 2) scene; poi Jackson è bravo e riesce a sfruttarlo pure nella foresta per creare scene a più piani... però in definitiva è, e rimane, ancora lo stesso inutile tentativo di portare gente al cinema già fatto negli anni '50.
Detto ciò l'HFR (i 48 frame al posto del 24 canonici)... Massi in diversi momenti c'è un'impressione di iperrealtà... Massi in diversi momenti si sfonda la quarta parete e si vede che la location è finta... però più un impressione (forse un effetto placebo) che con l'andare avanti del film neppure si nota più...
lunedì 21 gennaio 2013
Lo hobbit: Un viaggio inaspettato - Peter Jackson (2012)
(The hobbit: an unexpected journey)
Visto al cinema.
Visto al cinema.
Il giovane Bilbo viene precettato
per aiutare un gruppo di 14 nani per liberare la loro antica capitale del
regno, ora tenuta in scacco da un drago. La vicenda (divisa in tre capitoli)
mostra la nascita dei rapporti di Bilbo con Gandalf, il ritrovamento dell’anello
e il classico romanzo di formazione per lo hobbit.
I difetti che erano ovvi anche
prima di vedere il film sono tutti racchiusi nel libro originale, Lo Hobbit è
un libro per bambini, quindi decisamente più ingenuo de Il signore degli
anelli, ed è un libro di circa 300 pagine; folle quindi tirarci fuori un film
di 3 ora, figuriamoci una trilogia di 9!
Eppure a vedere il primo capitolo
ogni dubbio viene immediatamente tolto. La storia è permeata da una ironia più
ingenua, specie nella parte iniziale, ma ben presto il clima ed il tono passano
ad assomigliare a quelli del Signore degli anelli (solo qualche concessione è
data ogni tanto all'infantilismo, come nella figura del Bruno). Per quanto
riguarda lo svolgimento della trama, bisogna riconoscere una certa rilassatezza
(ed un uso eccessivo delle canzoni), ma come la compagnia si mette in marcia
cominciano tre ore di azione continua in un tuor de force difficile da credere,
ma assolutamente avvincente, anzi n alcuni momenti il repentino succedere di
eventi è pure eccessivo. Per quanto possa essere esile la trama iniziale, il
film si dilata adeguatamente e dopo tre ore ci si ritrova a chiederne ancora
come un tossicodipendente.
Inoltre la trama è ben scritta,
nel senso che è un film che viene dopo una trilogia enorme, lo sa e allora
strizza un occhio al pubblico ogni volta che può, racconta eventi, dice cose,
lascia presagire fatti, che tutti già sanno.
Non l’ho, volutamente visto in 3D
e non l’ho, purtroppo, visto in 48 fps. Recupererò con i prossimi due.
PS: cast spesso noto, che è un
piacere rivedere riunito, unico difetto il povero Christopher Lee che appare
veramente vecchio e ormai poco capace di tenere una parte.
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