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venerdì 17 marzo 2017

Il ritorno dello Jedi - Richard Marquand (1983)

(Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi)

Visto in VHS.

Per la storia e tutto il resto, qui va benissimo.

Ecco, secondo me, qui si salta lo squalo. Qui è l'inizio della fine.
Tutti si scagliano sull'idiozia della seconda trilogia e su scelte imbarazzanti come Jar Jar Binks (giustamente), ma una seconda trilogia del genere è il minimo se si tollera un episodio VI come questo. Si, certo, sto parlando anche degli Ewok, dei pedobear con la passione dell'intifada che nessuno ha mai voluto commentare in maniera positiva; ma quello che più mi ha sconvolto è la sequenza da Jabba. In quella lunga serie di scene sembra di assistere a un ipotetico film intitolato "A nightmare on Sesama Street" con personaggi alla "Labyrinth" (se l'avesse girato Cronenberg) con pupazzi imbarazzanti e una scena canora totalmente inutile con uno dei CG più brutti di sempre.

Escluso tutto ciò quello che rimane è un film che regge benissimo, un ritorno a un avventuroso più action, più ritmato rispetto al precedente, avvicinandosi al primo film. La sequenza dell'inseguimento nella foresta della luna Endor è appesantita da effetti speciali datati, ma è ancora all'altezza della sua fama.
Una buona conclusione, ammazzata dal restyling voluto da Lucas con il CG più che gli altri capitoli, ma comunque di per sé il terribile ammonimento per ciò che sarebbe accaduto 20 anni dopo.

lunedì 20 febbraio 2017

L'impero colpisce ancora - Irving Kershner (1980)

(Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back)

Visto in VHS.

Qui per storia e dettagli tecnici e trivia ecc.

Questo film si trova a  dover gestire un successo inaspettatamente epico derivato dal primo episodio. Quello che viene realizzato è (a mio avviso) l'episodio migliore della serie; perde molto in action, ma guadagna in avventura; viene lasciato più spazio ai personaggi (dettaglio poco presente nel primo, ma che era riuscito egregiamente a superare senza colpo ferire) introducendo il gustoso duellare (metaforico), viene introdotto un ulteriore background al personaggio di Ford, si pregia di creare il twist plot più importante (e spoilerato) della storia e prosegue nel suo filone simil kung fu con le ottime sequenze dell'allenamento di Luke fatto da Yoda.
Al di là del noto colpo di scena, il pregio principale di questo secondo capitolo è il fatto che riesca ad accontentare l'hype più grosso che si portava dietro dal primo, la questione Jedi; ovviamente per farlo deve però demolire qualcosa. I Jedi (di cui Obi Wan sembrava l'ultimo) si moltiplicano e da figura mitologiche diventano dei potenti guerrieri uniti in una setta abbastanza vivacchiante; la misteriosa forza dai limiti indefinibili del primo capitolo diventa molto simile alla telecinesi; ma se tutto questo fa perdere splendore, riesce comunque a tirarne fuori le sequenze dell'allenamento che rimangono tra le migliori e a dare una continuità a Skywalker che diventerà l'elemento centrale. Distrugge per poter mantenere tutto come si trova.

Ottima anche la costruzione dei personaggi di contorno; come già si poteva notare nel precedente e come si noterà ancora di più nel successivo, la creazione di mondi non è dettagliata, ma assolutamente aperta lasciando enormi potenzialità che danno spessore senza dover aggiungere nulla alla trama e, soprattutto, i personaggi che pullulano in quei mondi sono adattati all'ambiente circostante; esemplare in questo senso Yoda, un simil anfibio umanoide di piccole dimensioni e color marcescenza che vive in un mondo palude. Sono dettagli, me ne rendo conto, ma sono i dettagli che fanno la differenza tra un film ben realizzato e un sci-fi di serie B.

Tecnicamente splendida la sequenza iniziale sulla neve che vira tutto sul bianco, colore che difficilmente si vede in un film di fantascienza.

Unico neo: non è un film autoconclusivo dato che mette in piedi tutti i cliffhanger che possibili. Peccato, perché sarebbe, altrimenti, il migliore dei film possibili.

PS: e finalmente un duello con le spade laser degno di questo nome.


mercoledì 8 febbraio 2017

Guerre stellari - George Lucas (1977)

(Star Wars)

Visto in VHS.

Vabbè; il primo capitolo di guerre stellari è sempre quello, non c'è molto da riassumere per la trama e pure le cose da dire sono già state dette.

Io l'ho sempre visto nella sua versione del ventennale; non sono esperto sulla questione, ma se non sbaglio si tratta del primo, pesante, rimaneggiamento operato da Lucas dove fa capolino un imbarazzante CG che, in molte occasioni, rimane inferiore agli effetti speciali materici originali. Questa è il rimaneggiamento dove viene creata la controversia sulla morte di Greedo, viene introdotto Jabba a cui pestano pure la coda; dove funzionano i rimaneggiamenti è negli esterni che acquistano in corpo e credibilità. Comunque un pò poco per giustificare i cambiamenti.

Questo è comunque un film su cui ho spesso cambiato opinione, l'ho odiato e l'ho apprezzato alternativamente. Attualmente non posso che chiedermi cosa ne sarebbe stato se non avesse avuto successo al botteghino (sarebbe stato ricordato come una eccentricità scifi anni '70) ed è fuori discussione che a livello di contenuti è attaccabile da molti punti di vista; ma d'altra parte non riesco a non riconoscerli un'intuizione di fondo geniale; la fusione fra generi.
"Star wars" è un film di kung fu senza kung fu, con il passo del western, ma di ambientazione fantascientifica e fantasy. In quest'ottica viene forgiato il pilastro portante della serie, la forza; dando il destro a un misto fra tecnologia e animismo con un background che tutti i personaggi conoscono, ma che sfocia nella leggenda più che nella storia (i Jedi), a cui tutti fanno riferimento, senza avere mai la necessità di citarlo direttamente.
Sempre in questa ottica vengono indovinati molti dettagli estetici come alcuni costumi (Obi Wan è un misto fra un judoka e un frate cappuccino, Darth Vader è un villain un misto fra il villain di un fumetto e un nazista), anche se ad onor del vero molti altri sono imbarazzanti (i caschi giganti giustamente sfottuti da Brooks); ottimi gli interni delle astronavi (la morte nera è fatta da corridoio stilosi che, per una volta, non derivano da "2001: odissea nello spazio").
Ottima anche la struttura narrativa che mette lo spettatore al centro di una vicenda già in essere e senza dover spiegare troppo fa percepire che tutti i personaggi hanno una storia intricata alle spalle; un punto di forza che darà verrà spiegato con i sequel/prequel.
Infine c'è la grazia incredibile di Alec Guinness e la presenza scenica (per me iconica) di Cushing.

Un film per ragazzini con uno scontro di spade (laser) tra i peggiori di sempre, che però rimane magnifico e da adito a un epicità che solo Lucas vent'anni dopo riuscirà a diminuire.