venerdì 13 luglio 2012

Un uomo per tutte le stagioni - Fred Zinnemann (1966)

(A man for all seasons)

 Visto in DVD.
La storia del declino di Thomas More, della sua rigida opposizione al desiderio del re di piegare le regole al suo volere e la fedeltà verso una fede personale decisamente più importante degli impegni di stato o religiosi.
Non avrei detto che nel mondo anglosassone sarebbero stati disposti a realizzare un film dove l’immobilità di More fosse presa ad esempio come insistita protesta non violenta verso chi cerca di piegare la libertà individuale.

Detto ciò il film è decisamente ben realizzato come messa in scena, con una sequela di attori di grandi capacità un po’ in tutti i ruoli (dal mastodontico Welles come vescovo dell’incipit ad un giovane John Hurt), la trama è ben costruita con grandi dialoghi profondi e sempre interessanti… però Zinnemann si limita a fare bene i compiti e non vuol fare di più. La libertà visiva di Un “Mezzogiorno di fuoco” è totalmente assente e quella grandiosa ambiguità è andata perduta del tutto, qui tutti sono decisamente buoni, decisamente cattivi o decisamente traditori, tutti fanno grandi discorsi e tutti sanno già come andrà a finire.
Un buon affresco storico (più o meno credibile), ma senz’ anima. 

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