lunedì 3 settembre 2012

Ai confini della realtà - Rod Serling (1959)

(The twilight zone)

Vista in DVD.


Negli anni ’50, Rod Serling ebbe l’idea di creare un telefilm diverso da tutti gli altri della neonata tv, un tele film di fantascienza con puntate separate le une dalle altre tutte costituite da microstorie autoconclusive. Onestamente non so se all’epoca fosse di per se un’idea accettabile oppure fosse un epoca di grandi sperimentazioni, quello che è certo è che l’episodio pilota fu un successo e il telefilm venne prodotto. Serling di idee geniali ne aveva a iosa, ma si fece afiancare dall’ottimo Charles Beaumont e dal geniale Richard Matheson.

Di fatto questi tre autori diedero vita all’opera televisiva più originale di sempre.
Le puntate si compongono tutte del classico teaser in cui la normale giornata del protagonista viene improvvisamente sconvolta, dopo la sigla l’episodio prosegue con lo svolgimento fino al twisted plot finale (quasi sempre presente).

Fuori discussione che sulle 36 puntate alcune risultano piuttosto lente nello svolgimento, alcune oramai stupide o prevedibile e alcune addirittura noiose ("Una sosta a Willoughby" ad esempio). Tuttavia la potenza della serie è nell’aver creato mondi immaginari assolutamente originali senza mai schifare ambiti particolari (mondi alieni, l’aldilà, ecc..) attingendo a quel poco che c’era stato prima di loro ("Il sarcofago" ha il sapore di “Viale del tramonto”) e influenzando pesantemente tutto il modo di fare fantascienza successivo (echi della serie sono presenti ne “Il pianeta delle scimmie” fin dalla struttura del film).

Impossibile non citare “Tempo dileggere” tra le puntate più rappresentativi della serie essendo stato citato da tutti (i Simpson e Futurama ne hanno reso omaggio in più occasioni), ma molti sono gli episodi meritevoli d’essere visti, quasi tutti quelli compresi fra il numero 10 (“La notte del giudizio) al 20 (“Tre uomini nello spazio”), ma anche “Ore perdute” la cui trama verrà riproposta anche da Dylan Dog in “Incubo di una notte di mezza estate”; ma il mio preferito rimane “Mostri in Maple Street”, niente di particolare, ma geniale nella sua semplicità.
Un telefilm da vedere, perché godibilissimo ancora oggi. 

PS: alcuni interpreti di lusso partecipano ad alcune puntate, decisamente il pezzo da 90 è Ida Lupino ne "Il sarcofago". "La giostra" invece rappresenta l'esordio di un giovanissimo Ron Howard.

2 commenti:

Babol ha detto...

Purtroppo non ho mai avuto occasione di vedere altro che un paio di episodi della serie, ma ricordo con piacere il divertente film a episodi dell'83, con un meraviglioso John Litghow!

Lakehurst ha detto...

io il film ce l'ho da almeno un paio d'anni, ma non l'ho voluto vedere (in realtà ho sbirciato il primo episodio con un razzista tra i nazisti se non sbaglio, e non mi aveva impressionato) prima di aver concluso almeno la prima serie originale. ora lo devo recuperare.