lunedì 11 agosto 2014

Ombre ammonitrici - Arthur Robison (1923)

(Schatten - Eine nächtliche Halluzination)

Visto in Dvx.

Una coppia invita quattro giovani ad una cena; per un gioco d'ombre il padrone di casa crede che la moglie lo tradisca... con almeno tre di loro; consumato dal dubbio e dalla rabbia mal gestisce la serata misinterpretando tutto quello che accade. Durante la cena arriva un ambulante con un teatrino di ombre cinesi; durante lo spettacolo l'ambulante proietta quello che accadrebbe se i presenti si lasciassero andare ai propri istinti (quelli sessuali degli invitati così come della moglie, la rapacità del servo e la rabbia del marito) in un dramma ferocissimo.

Film muto sostanzialmente perfetto per la totale assenza di cartelli; l'intera vicenda viene mostrata senza bisogno di sottolineature trascritte. Questo edulcora in parte l'impressione di eccessivo macchiettismo dei personaggi, forse costretti ad eccedere con le pose e le espressioni drammatiche per evitare i cartelli (o forse semplicemente sono io che sono a digiuno di film muti da troppo tempo e non ci sono più abituato).
Se la storia è affascinante di per se, il vero colpo vincente del film è l'uso delle luci; anzi, delle ombre. Mi pare ovvio che un film con questo titolo e in pieno espressionismo tedesco utilizzi le ombre in maniera continuativa, tuttavia la vera idea del film è utilizzare le ombre per mostrare ciò che avviene al posto di un'inquadratura dirette della scena. In questo film le ombre ingannano (il sospetto di tradimento), mostrano ciò che è nascosto (le ombre delle mani strette sotto al tavolo), evitano di dover mostrare il dramma pur facendo vedere ciò che accade (l'uccisione a fil di spada) e diventano sostituti dirette dei personaggi per aumentarne il senso drammatico.

Un esperimento affascinante.

PS: belli i titoli di testa realizzati "all'interno" del teatrino delle ombre cinesi.

2 commenti:

Christian ha detto...

Film davvero interessante, far i più significativi dell'espressionismo tedesco! Meriterebbe maggior notorietà, anche tecnicamente è davvero notevole.

Lakehurst ha detto...

si, davvero un'opera interassantissima superata in fama dalle altre pellicole del periodo che grondavano idee visive pazzesche. comunque da riprendere in mano.