lunedì 10 febbraio 2020

Transformer - Michael Bay (2007)

(Id.)

Visto su Netflix.

Io e Bay ci siamo lasciati quasi un ventennio fa con "Pearl Harbor", da allora c'è stato fra di noi solo un breve flirt (che però è stato stupendo). Volendo arrivare preparato a "6 underground" mi è toccato recuperare il rapporto con questo regista. Ho, quindi, visto per la prima volta il primo capitolo della saga... e mi sono divertito molto.

Bay ha codificato in maniera definitiva la sua estetica con colori acidi, movimenti di macchina circolari, un uso ossessivo (ma spesso adeguato) del ralenty.
A fronte di tutto ciò viene realizzato un film totalmente assurdo che nel primo terzo (primo dell'arrivo dei robot) è un divertentissimo teen movie interpretato da trentenni con un dinamismo da action. Il risultato è sorprendete e non può non entusiasmare. La regia muscolare di Bay improntata alla rapidità messa disposizione della sotria di un liceale sfigato, ma ambizioso è semplicemente perfetta e ha la giusta dose di autoironia.
Poi arrivano i robot.
A quel punto il film comincia una lenta trasformazione in un action tutti gli effetti con una serietà che aumenta di minuto in minuto fino alla preparazione dello scontro sulla diga (e lo showdown in città ovviamente) che non devia più verso il riso. Di questa trasformazione la trama ne perde moltissimo, ma non il ritmo che viene mantenuto altissimo e riesce a sostenere le scene d'azione.
Il film risulta godibile dall'inizio alla fine nonostante le lungaggini e si lascia ricordare con piacere (e Lebouf non risulta neppure antipatico!!).

Unico appunto, la CGI dell'epoca. I robot spesso inquadrati in maniera molto ravvicinata o quei ralenty continui potrebbero essere una necessità più che una scelta di regia. Bay riesce così a mostrare il meno possibile i movimenti del robot rapportati con glie seri umani per nasconderne una minor fluidità (?). In ogni caso l'operazione riesce in pieno.

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