lunedì 17 marzo 2014

Film d'amore e d'anarchia, ovvero "stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza..." - Lina Wertmüller (1973)

(Id.)

Visto in tv.

Un contadino padano assiste alla morte di un amico (anarchico) per mano delle forse dell'ordine ; decide quindi di offrirsi volontario per uccidere Mussolini. Arrivato a Roma verrà assistito da una prostituta (anche lei affiliata agli anarchici) che si innamorerà della sua ingenuità e tenerezza; lui però si innamorerà di un'altra prostituta. Il giorno in cui dovrà compiere l'attentato tra le due ci sarà un confronto diretto.

Ormai la Wertmüller mostra di saper dirigere con gusto anche col pilota automatico. A livello di regia qui c'è tutto quello che si può desiderare da lei dopo aver visto "Mimì metallurgico"; qui però mi sembra rendere molto di più nelle parti non narrative. Ci sono diverse sequenze non utili ai fini della trama (come le molte sequenze ambientate nel bordello dove vengono mostrate le varie prostitute) che vengono realizzate con una fantasia di inquadrature, movimenti di macchina, montaggi rapidi, colori nella messa in scena e ritmo davvero notevoli. Questo poi è un film che si gioca molto fra interni curati fin nell'ultimo dettaglio, e in esterni spettacolari (l'ambientazione romana aiuta molto a dare delle location da urlo) guardati in campi lunghi con un gusto per la disposizione di luci e personaggi sempre attento e alcune inserzioni alla De Chirico. In una parola, la Wertmüller ha capito come si gira e pigia l'acceleratore.

A fronte di una inventiva così ampia, la trama non regge il confronto; latita molto per quasi tutto il film, il ritmo è lento e i personaggi (mossi magnificamente da un Giannini stranissimo e dalla Melato che fa il suo solito personaggio con la solita grazia) buffi, ma non interessanti.
Il finale però spariglia di nuovo le carte, con una sterzata verso il dramma vero e proprio, con una serie di sequenze di amore e disperazione acutissime si gioca il tutto e per tutto; vincendo. Non dico che valga al pena vedersi il film solo per il finale; ma la conclusione unita alla grazia della regista hanno un peso specifico importante.
Ah ci sono pure musiche e canzoni di Nino Rota che vale la pena recuperare.

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