venerdì 26 agosto 2016

L'alba dei morti dementi - Edgar Wright (2004)

(Shaun of the dead)

Visto in DVD; in lingua originale sottotitolato in inglese.

Film di zombi con agnizioni familiari con due protagonisti che sono degli adolescenti mai cresciuti. Il classico film di Pegg/Wright in ambiente romeriano con spiccato accento comico.

Al di la della gustosa regia di Wright che qui è in grande spolvero senza gli eccessi (comunque ottimi) di "Scott Pilgrim", con dinamismi perfetti, giochi di montaggio che oggigiorno sono in pochi a realizzare e piccoli piani sequenza; al di là di tutto questo quindi (che già basterebbe) c'è tutto quello che negli altri due episodi della trilogia del cornetto mostreranno ampiamente. Qui c'è affetto e profonda conoscenza del genere parodiato e l'ironia non viene utilizzata per battute idiote o gag slapstick completamente disgiunte dal racconto. Qui si gioca con un pubblico trattandolo alla pari, Wright sa che noi sappiamo che è un film di zombi, sa come funzionano questi film, ci continua a dare notizie che qualcosa di strano sta succedendo, ma tenendolo sempre sullo sfondo (pur essendo spesso pervasivo, come il suono dell'amblanza che obbliga i personaggi a parlare a voce alta per sovrastarlo); gioca con le aspettative e continua a creare suspense o scene action con i normali gesti della vita quotidiana (la preparazione al mattino del protagonista) e inserisce queste situazioni in un mondo normale dove tutti, normalmente, si comportano come zombi senza neppure accorgersene. Tutto questo lavoro di fino fatto con le aspettative è, decisamente, l'aspetto migliore del film e la lunga prima parte è quella meglio riuscita e più gustosa.
Nella seconda parte (quando l'epidemia esplode e con lei la trama) il film perde, per ovvi motivi, tutto il gioco iniziale, ma mantiene il ritmo, acquisisce una selva di citazioni (mai fini a sé stesse; ed è questa la grande forza di Wright) e riannoda tutti i fili lasciati fino a quel momento in sospeso (miriadi di dettagli anticipati nella prima parte vengono ripresi e riutilizzati giustificandone la presenza all'inizio, anche i videogame usati dai protagonisti vengono sfruttati per creare sequenze su quello stile).

Sarò sempre più affezionato a "Hot fuzz" questo è ovvio, ma anche qui siamo davanti a un film quasi perfetto.

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