lunedì 13 novembre 2017

It - Andy Muschietti (2017)

(Id.)

Visto al cinema.

La storia di "It" la conosciamo tutti e chi non la conosce è una brutta persona. Comunque qui una sinossi d'aiuto.

"It" è un horror e insieme un film di formazione. La base da cui la storia parte è duplice, un clown assassino e un gruppo di regazzini sfigati e fobici che scende a patti con le proprie paure e, per quanto possibile, con i bulli. Quando dico "It" intendo questo film, anche se la base è la stessa per la precedente serie tv così come per il romanzo di King (che non ho ma letto e tutti mi dicono essere estremamente più complesso).

Il problema di questo film è che gestisce malamente entrambe le basi.
Il film di formazione viene annegato in una sceneggiatura decisamente sciatta che, nelle scene di maggior empatia, scivola nell'idiozia (i regazzini che vedono il bagno pieno di sangue e decidono di pulirlo con la stessa tranquillità che se fosse il soggiorno dopo una festa; la sassaiola sul fiume a 2 metri di distanza e che è pure montata malissimo); sorvola sulle introduzioni dei personaggi che risultano superficiali annullando completamente la fidelizzazione dello spettatore verso quel gruppo di regazzini e ne gestisce con troppa fretta le varie dinamiche (lo scontro, lo scioglimento del gruppo, la piccola evoluzione avvenuta nei mesi di distacco, la lotta con il mostro). Ovviamente gestire un cast con 7 coprotagonisti obbliga a lasciarne alcuni sullo sfondo, ma da qui a rendere sostanzialmente inutile la figura di Mike (con il risultato che lo scioglimento del gruppo appare una forzatura senza pathos) ne passa, a questo punto si poteva eliminare uno o due personaggi e aiutare lo spettatore a empatizzare con i rimanenti.
Il film horror invece si concentra totalmente sull'immagine del clown che viene sfruttata fin dall'inizio in maniera massiva; e qui bisogna ammetterlo, ogni scena con il mostro è esteticamente vincente, ognuna in maniera diversa dalle altre senza alcun rischio di cadere nel ridicolo. Gli altri mostri invece sono altalenanti (il Modigliani è molto contemporaneo, ma efficace, il lebbroso è ridicolo). Tuttavia l'efficacia estetica dl mostro sembra essere stata l'unica ansia della regia che, purtroppo, si dimentica di creare tensione. Va detto chiaramente, "It" non fa paura. Mai. Incapace di creare una genuina tensione addirittura nella iconica scena del tombino, Muschietti, fallisce anche nel fare paura con l'improvvisa comparsa del mostro, raggiungenre il non encomiabile record di film horror più bello senza orrore.

A mio avviso il film è un totale fallimento di per se, senza considerare il paragone con le due opere alle spalle. La parte più riuscita è l'efficace campagna pubblicitaria.

PS: si dai un paragone va fatto, meglio CurrySkarsgård? beh, sono due cose diverse. Curry ha inventato un mostro completamente nuovo, un clown che si comporta da clown (i movimenti buffi, la mimica facciale, gli scherzi idioti), ma talvolta mostra una fila di canini; riesce, quindi, a creare tensione in maniera completamente nuova, completamente personale. Skarsgård, invece, crea un mostro decisamente più classico, più animalesco, più inquietante fin dalla prima occhiata, più in linea con il romanzo, ma meno originale.

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