lunedì 12 marzo 2012

La grande guerra - Mario Monicelli (1959)

(Id.)

Visto in DVD.
Prima guerra mondiale. Un soldato milanese ed uno romano, divisi per odi precedenti si ritrovano nello stesso battaglione; li unisce il comune desiderio di non fare la guerra. Le proveranno tutte (riuscendoci quasi sempre) per evitare un loro coinvolgimento diretto; ma in ultimo sarà proprio la loro paura a farli catturare, permettendogli il loro unico atto di eroismo (che potrebbe rimanere misconosciuto).

Io odio i film di guerra, perché sono tutti maledettamente uguali, con gli stessi identici significati mostrato con una serie di sequenze spesso sovrapponibile, fatte da personaggi sempre identici e archetipici in maniera stupida e piatta. E odio in maniera anche superiore i film sulla prima guerra mondiale che, al contrario dei film sulla seconda (pomposi, patriottici ed enfatici), insistono su un antimilitarismo certamente condivisibile, ma sempre reso in maniera cerebrale e sfacciata, senza mezzi termini, sempre urlato in faccia. Dopo aver visto l’ennesimo film che mi mostra come la guerra cambi le persone “ecco quindi perché fare la guerra è sbagliato”; ci si rompe anche un po’.

Questo film però è tutta un’altra cosa. Se fosse stato girato durante negli anni ‘10 sarebbe stato una commedia all’italiana vera e propria. È infatti da questo genere (più che dai film di guerra) che mutua i suoi significati ed i suoi modi. Mostra due personaggi sospesi tra il grottesco ed il comico che si muovono in un ambiente affetto da problemi strutturali indipendenti dai personaggi che vi si muovono, ma le persone sono permeato di un sentimentalismo quasi mai scontato. Il film quindi riesce perfettamente a bilanciare scene drammatiche/sentimentali (l’addio alla Mangano, o l’incontro con la vedova di Bordin) a scene comiche davvero divertenti; anzi, spesso i due genere sono mostrati in contemporanea!

I due protagonisti poi sono una cosa eccezionale, due maschere da teatro perfettamente in parte che riescono ad essere divertenti e convincenti con una sola espressione (io che non amo Sordi a priori, credo che in questo film sia stato fondamentale).

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