venerdì 4 luglio 2014

Le 5000 dita del Dr. T - Roy Rowland (1953)

(The 5000 fingers of Dr. T)

Visto in Dvx, in lingua originale.

Un bambino costretto da un odioso insegnate di piano ad allenarsi per un saggio che dovrà dare lustro al maestro più che motivazioni all'alunno sogna di essere tenuto prigioniero dal temibile Dr T (il maestro stesso), il quale vuole portare 500 bambini a suonare contemporaneamente una musica da lui composta, per fare questo ha ipnotizzato la madre del protagonista. Il bambino si farà aiutare dall'idraulico suo amico a sventare il piano e a fuggire con la madre.

Incredibile musical per bambini anni '50 che sembra totalmente in stile anni '70 (credo a questo punto che abbia funzionato come base per il primo Willy Wonka) con una serie di idee visive invidiabili.
Ma diciamo le cose con ordine.
La storia è abbastanza idiota e si muove in maniera claudicante, ma d'altra parte quale musical primeggia per originalità della trama?
Le canzoni sono invecchiate tantissimo ( e comunque sono adatte ai bambini) e le coreografie sono appena abbozzate, molto minimal e tutt'altro che impeccabili (la migliore è assolutamente quella sulla musica senza testo nelle prigioni sotterranee). La questione della musica è decisamente più importante, ma bisogna ammettere che le canzoni sono abbastanza poche (siamo dalle parti di Dancer in dark piuttosto che di Jesus Christ superstar).
Gli attori sono detestabili per le loro facce incredibilmente anni '50. Salvo solo il villain e il giovane protagonista, macchiettistici, cartooneschi, ma fanno lo sporco lavoro che è richiesto loro. I due personaggi principali quindi passano il turno.
Infine le scenografie. Qui c'è la vera vittoria. La presenza di Suess (oltre che nello script) nella gestione delle scenografie. Le idee visive di questo film sono continue ed enormi, la creazione di un mondo fantastico che ubbidisce unicamente alle regole fisiche del cartoni animati, con spazi metafisici, pareti e scale scippate all'espressionismo tedesco, edifici surreali, colori chiassosi degni almeno dei sixties. Il vero valore aggiunto, l'idea innovativa encomiabile, nonché il motivo principale per cui vale la pena di ritrovare questo film (e riguardarlo) è per l'appagante reparto estetico, tutto improntato all'anarchia fantasiosa che solo un bambino geniale avrebbe potuto avere. Spettacolare.

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