lunedì 19 ottobre 2015

Black mass - Scott Cooper (2015)

(Id.)

Visto al cinema.

La storia di un malavitoso d'origini irlandesi di Boston. La sua collaborazione con un suo vecchio amico dell'FBI che gli fa ottenere l'impunità per tutti i suoi crimini (in teoria sono esclusi omicidio e droga), in cambio deve dargli il capo della mafia italoamericana.

Questo è semplicemente un film inutile.
Siamo davanti ha un film di gangster classico, con uno stile volutamente ridotto all'osso e un piglio molto secco che non si tira indietro di fronte a saltuari momenti di violenza esposta (tutte cose apprezzabili).
Siamo davanti a un film con un cast di facce note da fare concorrenza a "Grand Budapest Hotel", solo che là sono star che si prestano al gioco, qui sono comprimari, caratteristi, facce da telefilm (e Cumberbatch che non considero in queste categorie... e mi piacerebbe escludere anche Kevin Bacon  anche se ormai...), utili solo a tenere desta l'attenzione (a un certo punto si gioca a "riconosci Russo di House of Cards" invece che seguire il film).
C'è un Johnny Depp che va premiato per l'impegno che ci mette. Si vede che si sta provando davvero a recitare e in un paio di momenti credo gli sia pure riuscito; per il resto del tempo cerca di adattare le sue smorfie alla situazione e anche in questo bisogna ammettere che è stato piuttosto bravo. Non recita davvero, ma questa è senza alcun dubbio la sua migliore performance degli ultimi 11 anni (se la gioca solo con "Nemico pubblico").

Quello che manca sono due dettagli.
Lo scavo dei personaggi. Non voglio fare l'intellettuale che pretende psicologie articolate o ben costruite, ma un minimo di chiarezza va fatta. Perché l'amico dell'FBI si comporta in quel modo (ok per i soldi e per l'amicizia, ma sono tutte cose dette a voce e non spiegate dal comportamento del personaggio, e questo fa la differenza), perché Johnny Depp è così, in che rapporti è con il fratello. Non sono cose fondamentali, ma sei tu, sceneggiatore, che mi hai messo un sacco di elementi dentro, se ce li metti usali bene, spiegali; altrimenti ti riduci a mettere insieme delle scene che dovrebbero essere pregne di emozioni e significati, ma che in realtà sono vuote, perché non mi ci hai portato a quel punto, me lo hai solo sbattuto in faccia (a esempio Depp che accarezza con brama e violenza la moglie dell'amico).
La seconda è un minimo di ritmo. Questo film è piatto, senza picchi, senza interesse, senza grip. Alla fine del film ci si chiede per quale motivo si sia sentito bisogno di raccontare questa storia così insipida; anche se in realtà in passato si è fatto molto di più con molto meno.

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