venerdì 4 novembre 2016

Love exposure - Sion Sono (2008)

(Ai no mukidashi)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Giappone, il figlio di un pastore cristiano vive una vita religiosa e felice. Orfano di madre ha da sempre un ottimo rapporto con il padre; le cose cambiano quando una donna entra nella loro vita, seduce il padre e lo abbandona. Da gioioso compagnone, il padre, diventa un apocalittico predicatore totalmente apatico nei confronti del figlio, il quale, per attirare l'attenzione, comincia a cercare peccati da confessare. Le confessioni di peccati sempre più importanti causano reazioni violente nel padre e il ragazzo recepisce queste reazioni come interesse provandone piacere. Nel cercare nuovi peccati da compiere entra in una gang di voyeur che passano il tempo a fare fotografie sotto le gonne delle ragazze. Neanche da dire che la passione per il peccato del ragazzo lo trasformerà presto in un Guru. Per un gioco il ragazzo deve travestirsi da donna e girare per la città; a parte che sceglierà il vestito borghese di Sasori (e ne copierà il nome); ma lungo la strada incontrerà una ragazza insidiata da un gruppo di uomini. La aiuterà a eliminarli a colpi di kung fu. Ovviamente i due si innamoreranno, ma mentre il ragazzo si innamorerà della ragazza, quest'ultima si innamorerà di Sasori. Bon mi fermo qua, ma non è ancora tutto, perché al di la del gioco degli equivoci di questo innamoramento, tornerà sulla scena la donna che sedusse il pastore a inizio film ed entrerà a gamba tesa una nuova setta. La vicenda finirà a colpi di katana.

Film fiume di Sion Sono della durata di 4 ore, dalla trama articolata (con continue commistioni fra sesso, religione e disturbi sociali), dai personaggi che se ne vanno dalla vicenda solo per tornare più tardi e dal tono incredibilmente positivo. Ecco, la prima cosa che colpisce di questo film è il passo da commedia, in certi momenti di farsa, in altri da commedia romantica. Crea situazioni impossibili (la ricerca del peccato da parte del figlio) e le risolve in momenti di grottesco entusiasmo (i voyeur che si allenano a fotografare le donne come se si allenassero in un film di kung fu; addirittura con delle macchine fotografiche attaccate a dei nunchaku) e codifica la commedia romantica attraverso visioni di per se ironiche o alternative all'usuale (il ragazzo capisce di aver trovato la donna della sua vita per le poderose erezioni cartoonesche che gli provoca la sola vista della ragazza; o ancora la storia d'amore a tre con la ragazza che si innamora di un amore lesbico). Solo nel finale il tono cambia per diventare una sorta di revenge movie classico (con lo stesso piglio rapido e la stessa violenza dentro al palazzo supercontrollato che c'è proprio nel finale di "Female prisoner 701"), ma questo lascia presto il posto a un nuovo finale scanzonato.

La regia dinamicissima sembra anche lei un tributo ai film anni '70 giapponesi (con l'aggiunto di alcune scene costruite con il gusto per la costruzione di vere e proprie icone; si veda l'immagine della croce qui sotto come esempio) e riesce perfettamente a dare ritmo a una vicenda lunga e ridondante. Ecco, se dovessi dire il maggior pregio del film è quello di andare avanti per 4 ore con una serie di storie paradossali e non pesare mai troppo; Sono si dimostra capace di creare una narrazione fluida e svelta nonostante i gravi problemi della trama.
Il neo ovviamente è già detto, è proprio la storia. La magnifica premessa iniziale del religioso che cerca il peccato è bellissima, ma conduce a una serie di rivoli talmente numerosi da non poter essere seguiti tutti; mentre Sono sembra dell'idea di doverne seguire il maggior numero possibile. Quindi il film si riempie di personaggi che escono o entrano in scena continuamente; di vicende che si ripetono; di un continuo ritornare a un apparente punto iniziale. Non pesa mai troppo, proprio per la regia fluida, ma indubbiamente affossa la godibilità del film (e ne ipertrofizza il minutaggio).

In ogni caso per me rimane una delle prove migliori di Sono dopo "Cold fish".


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