mercoledì 26 settembre 2018

Stromboli (terra di Dio) - Roberto Rossellini (1950)

(Id.)

Visto in Dvx.

Finita la guerra una ragazza lituana si sposa con un militare italiano; innamorata lo segue fino al paese natale di Stromboli. In questa isola fuori dal tempo dovrà scendere a patti con la solitudine, un mondo selvaggio e scostante e una natura inquietante.

A metà tra un film in cui la natura modifica l'animo degli uomini e uno di disagio sociale, Rossellini firma il primo capitolo della sua, ideale, trilogia della solitudine.
Il film è, giustamente famoso, più per le vicissitudini produttive che per l'opera in sé (ho conosciute molte persone che lo conoscono, ma, per ora, nessuno fra questi lo ha visto). Il film doveva essere girato con Anna Magnani protagonista, con cui aveva una relazione, che venne eliminata all'ultimo momento in favore della Bergman. La Magnani si vendicò girando "Vulcano", ma la Bergman conquistò l'amore di Rossellini. A conti fatti la fisicità della Magnani avrebbe reso molto di più in questo film (come, infatti, rende moltissimo in "Vulcano"), ma come si fa a resistere alla Begman se si propone con una lettera come questa?

Caro Signor Rosssellini,
ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice scedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo "ti amo", sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.

Il film venne girato senza sceneggiatura e improvvisato giorno per giorno dal regista e, questa mancanza di un obiettivo chiaro si vede moltissimo, ma ancora di più è evidente la totale indipendenza di molte scene che vanno dal documentaristico (la pesca dei tonni) all'espressionista (il finale sul vulcano) passando per diversi momenti di banale dramma da camera, le une senza alcuna connessione con le altre.
Al di là della Bergman fuori posto che con il suo italiano buono, ma zoppicante, fa tenerezza e vince nonostante tutto, è proprio la totale mancanza di un'idea di fondo univoca che, a mio avviso, ammazza il film, rendendolo un tentativo fallito. Se poi lo si paragona al suo gemello, "Vulcano", questa variazione sullo stesso tema, risulta decisamente più banale, ma molto più efficace, riuscita e avvincente.

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