venerdì 10 dicembre 2010
Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni - Woody Allen (2010)
Visto al cinema.
Diciamolo subito; questo è il peggior film di Allen degli ultimi cinque anni (prima no, perchè prima c'è il fastidiosissimo "Anything else")... però bisogna anche ammettere che nell'ultimo lustro, Woody Allen, ha sfornato un film migliore dell'altro...
In ogni caso, questo è il classico film corale che parla di metafisica e spiritismo, dell'arte (della volontà di farle vs il talento), della tendenza innata dell'uomo normale ad infrangere la legge in condizioni particolari e della labilità dei rapporti amorosi.
Il tutto è raccontato con un po di ironia, ma neanche tanta, e senza particolare drammaticità. Si insomma, una commediola sulla vita umana.
Quello che ne esce fuori è un film di classe, diretto in maniera adatta e ben recitato (i migliori sono senza dubbio la coppia Hopkins/Punch), senza particolari picchi, ma decisamente gradevole... si insomma, una pausa di riflessione dopo una serie di capolavori.
giovedì 9 dicembre 2010
Lo studente di Praga - Stellan Rye, Paul Wegener (1913)
(Der student von Prag)
Visto in VHS.
Uno studentello innamorato, ma senza mezzi, fa un mefistofelico accordo con il solito mercante italiano; l’accordo prevede soldi in cambio di un oggetto nella stanza. Lo studente si frega le mani per il vantaggioso accordo, ma come al solito non si rende conto delle conseguenze. Il “mercante” si prenderà l’immagine nello specchio del ragazzo… da questo momento il suo doppio lo perseguiterà, rovinandogli l’esistenza, finchè il ragazzo non deciderà di eliminarlo; ma non si può uccidere la propria ombra senza morire…
Epico film degli anni dieci che per primo ed in forma clamorosamente letterale mette in scena il tema del doppio e del perturbante. Non a caso Freud all’epoca era ancora in giro. La regia statica indica chiaramente che neppure Griffith aveva cominciato a gettare le basi del cinema. Il film non è esattamente quello giusto per passere una serata disimpegnata; ma se uno sopporta i film muti o ha almeno esperienze di sopportazione della noia non potrà non godere degli effetti speciali o del folle finale.
mercoledì 8 dicembre 2010
Il concerto - Radu Mihaileanu (2009)
Mihaileanu ci riprova, ha avuto culo cn "Train de vie" azzeccando la giusta concentrazione di dramma, commedia e melò e pensa anche che non sia stato frutto del caso. Ci riprova e fallisce.
Il film vorrebbe essere tutto e accontentare tutti; ma a fronte di una storia di riscatto e piccoli gesti di grande eroismo ci sta la banalità. Tutto sa di già visto. E un film che vorrebbe accontentare tutti, può solo rendere insoddisfatti; chi si aspettava una commedia sarà tediato allo sfinimento dal ritmo basso e dalle pretese melodrammatiche; chi si aspettava un dramma sul totalitarismo sarà irritato dai siparietti comici, soprattuto quelli più gratuiti (il padre e figlio ebrei che vendono caviale e cellulare sa di patetico, il bacio gay del direttore del teatro è dvertente ma francamente fuori luogo nel momento più empatico).
Potrebbe limitarsi ad intrattenere, ma 2 ore per un film del genere sono troppe.
martedì 7 dicembre 2010
Arizona Junior - Joel Coen, Ethan Coen (1987)
Visto in DVD.
Filmetto dalle dinamiche e gli stilemi dei cartoni animati che cerca di offrire una commedia dai sani principi familiari in una veste un poco diversa, abbastanza perché sembri non banale e ironica a priori. Peccato perché non è così. Tutte le mire intellettuali poi, ed il film ne è pieno, si concentrano nel simbolico scontro con il cacciatore di taglia, nel discorso moralizzatore di Arizona Sr. e nel sogno premonitore che lascia tutto aperto… peccato perché questo non basta.
Il film è una leggerissima commedia piuttosto cretina adatta ad un pubblico di bambini alla domenica pomeriggio e poco altro; tutte le idee di regia (che ci sono comunque) non riescono e non possono fare il miracolo. La commedia rimane cretina, simpatica, a tratti divertente, ma cretina.
Comunque, e non lo dico spesso, bravo Nicolas Cage.
lunedì 6 dicembre 2010
Due ore ancora - Rudolph Maté (1950)
Visto in DVD.
Un innocuo contabile viene avvelenato con una sostanza ad azione lenta che lo ucciderà in qualche giorno. Data l’impossibilità di salvarsi comincia un’instancabile caccia all’uomo per riuscire quantomeno a capire chi e perché l’ha ucciso.
Il film è evidentemente fatto da un parvenue, un ex direttore della fotografia che però di regia non ne sa a pacchi, a fronte di un ottimo incipit, la storia, presentata i flashback, ci mette una vita ad ingranare, e passa più di mezzora di film prima dell’avvelenamento. Da quel momento è tutta una frenetica fuga alla scoperta di una storia intricata il giusto per essere un noir, anche se non molto credibile.
Come si diceva la regia non brilla mai in maniera particolare e ha anche qualche caduta, ma la storia, originalissima, regge fino alla fine, rendono questo film una delle più originali cacce all’uomo della storia del cinema.
PS: un encomio ai titolisti italiani, che per poter mantenere inalterata la sigla del titolo ne hanno però trasformato il senso da dead on arrival (il codice D.O.A. con questo significato è usato da polizia e ospedali in america quando arriva un cadavere) a due ora ancora, così da renderlo sensato e comunque inerente alla storia. Per una volta bravi.
domenica 5 dicembre 2010
L'isola degli zombies - Victor Halperin (1932)
Visto in DVD.
Classico film horror d'ambientazione esotica anni '30, con zombie che ancora non sono mostri affamati di carne umana e dal contagio epidemico alla Romero, ma sono invece sul modello del gorongoro disneyano; con un Lugosi uscito dal successo di "Dracula" e che ancora si ostina a recitare solo con sguardi truci e movimenti di mani.
Un film senza alcun appeal e con poche attrattive (bella la scena che mostra i due innamorati a distanza con uno split screen dalla forma non convenzionale) ed un Lugosi (vero epicentro del film) che non farebbe paure neanche al suo commercialista.
Solo un pezzo di antologia del cinema horror, per completisti della filmografia di Lugosi.
sabato 4 dicembre 2010
La signora di tutti - Max Ophüls (1934)
Visto in DVD.
Film sulla fama, e su una donna che affascina e distrugge, involontariamente qualunque uomo l’avvicini. Il film è realizzato in flashback, dopo un tentativo di suicidio di cui si scoprirà l’epilogo solo alla fine…
Il film è recitato malissimo. Ma veramente male, ma soprattutto la protagonista sembra proprio una ritardata. Il sonoro d’epoca è fatto da un branco di cani paralitici; la sceneggiatura è di un raro imbarazzo, soprattutto nei dialoghi così cretini. In più molti attori più che parlare biascicano, se poi lo fanno con un sigaro i bocca la situazione diventa il festival del ritardo.
Il film è evidentemente fatto a caso da gente largamente impreparata, si vede addirittura un tecnico entrare per sbaglio in scena nella passeggiata notturna alla festa.
Il film ha di buono solo la regia, ed infatti è l’unico film italiano realizzato d Max Ophüls (e per fortuna che è l’unico), e dono al film alcuni montaggi serrati, dinamici quanto i continui movimenti di macchina, vera cifra stilistica del regista (come la macchina da presa che segue gli attori in diverse stanze). Carino anche il finale. Si insomma buona la regia e pessimo tutto il resto… se si pensa che ha vinto come miglior film italiano alla biennale di Venezia… c’è da rabbrividire al pensiero degli altri.
venerdì 3 dicembre 2010
Amarcord - Federico Fellini (1973)
Visto in DVD.
Ultimo capitolo della trilogia del ricordo. Fellini finalmente torna alla terra natale abbandonando le velleità da mockumentary dei film precedenti. Continua però con una storia spezzata, fatta di piccoli episodi indipendenti e con personaggi che ancora parlano in camera per spiegare ciò che avviene.
Il film risulta essere quello decisamente più organico, crea un mondo tridimensionale (come facevano gli altri) ricco di affetto e poesia, eppure riesce anche a mostrare una storia, l’epopea di un mondo ormai morto intriso dei suoi difetti e delle sue piccolezze.
Questo non è assolutamente il mio film felliniano preferito, eppure riesce con poco a fare molto, e anche le scene che appaiono più brevi o inutili brillano della luce sognante delle opere del regista (come l’inseguimento della gradisca fra i cumuli di neve, o la stupenda scena dell’attesa del Rex, interamente realizzata in studio).
giovedì 2 dicembre 2010
8 donne e un mistero - François Ozon (2002)
Visto in VHS.
Un uomo che vive con otto donne (la moglie, le 2 figlie, la suocera, la cognata, la governante, la cuoca e la sorella) viene trovato morto. Tutte sono sospettabili del delitto, sfortunatamente una grande nevicata impedisce di lasciare l’isolata abitazione ed il telefono è stato tagliato. Inizierà un gioco d’accuse reciproche che porterà a scoprire gli enormi scheletri che abitano gli armadi di quella famiglia allargata.
Commedia gialla (carina e cretina insieme) di Ozon, regista a cui piace mischiare i generi senza badare alla credibilità della fusione, qui realizza un mezzo film musicale, donando a tutte le protagoniste una canzone, a cui le altre partecipano con un abbozzo di coreografia.
Un esperimento ardito ma perfettamente riuscito grazie ad un cast stellare (da encomiare soprattutto la performance della Ardant e la trasformazione della Huppert che in ogni film sembra una persona diversa dai film precedenti), una scena di catfight lestissimo tra 2 mostri sacri ultacinquantenni del cinema francese (!), ed una cura della messa in scena impressionante, tra un uso al limite del kitch dei colori (sempre accesissimi, e identificativi dei personaggi) ed una fotografia decisamente superiore alla media.
Davvero un film al limite della decenza che riesce ad azzeccare tutti gli obbiettivi che si pone, o quasi.
mercoledì 1 dicembre 2010
Delitti e segreti - Steven Soderbergh (1991)
Visto in VHS
Un film che utilizza Franz Kafka come personaggio di una storia dai continui rimandi alle opere e alla vita dell’autore stesso, pur non essendo ne l’una ne l’altra. L’idea è certamente buona e la realizzazione è anche di livello, con l’uso del bianco e nere e delle ombre sulla scia dell’espressionismo tedesco (molte anche le citazioni in quel senso). La storia è un thriller ambientato nel mondo kafkiano dei romanzi dell’autore ceco, cupo e assurdo. Il cast decisamente buono sostiene bene…. Però qualcosa non va.
Il clima da commedia grottesca che a volte assume, il senso di operazione intellettuale inutile e pretenziosa che si sento continuamente, o qualche decisa caduta di stile (tutta la scena ambientata nel castello è francamente eccessiva, nella messa in scena e nella caratterizzazione dei personaggi, piatti e al limite, oltre che banale nella realizzazione; perché raccontano tutto? E soprattutto perché qui è a colori? Facendo perdere gran parte del fascino originale).
La regia di Soderbergh garantisce di essere proprio un operazione intellettuale e ne detiene in effetti tutti i limiti, eppure per gran parte del suo minutaggio affascina, e lo fa con stile.