giovedì 22 luglio 2010

The protector, la legge del Muay Thai - Prachya Pinkaew (2005)

(Tom yum goong)

Visto in Dvx.

Solitamente per un film d'azione, si sa, la trama più che avere una vera e propria storia si accontenta di avere un pretesto per menare le mani, in questo film però si va oltre, così, senza vergogna l'incipit si permette il pretesto più cazzaro di sempre, che in quanto credibilità si avvicina ad uno qualsiasi dei film di Emmerich.
Un ragazzetto nasce da un'antica famiglia di protettori (da qui l'ingannevolissimo titolo che faceva sperare cose turpi) di elefanti, e figurati se non si appende all'elefante, non abbraccia l'elefante, non dorma addosso all'elefante finchè non diviene un adulto dal fisico scolpito ed esperto d'una quindicina d'arti marziali letali, ma tanto buono e tanto caro lo stesso. Un giorno parte con l'anziano padre per la città per vendere l'elefante al re (il più grande sogno del padre ovviamente, figurati l'onore), ma dei brutti cattivi gli sparano al padre gli rubano l'elefante e pure un elefantino chhe era il suo cuccioletto preferito e li portano in Australia. Beh tra un paio di scene di danze tipiche realizzate in mezzo ad ambienti naturali che fanno tanto thai parte per l'Australia dove menerà le mani.
Poi li incontra pure un poliziotto thai che fa da controparte comico/demente, alla fin fine simpatico e utile per raggiungere un minutaggio più che dignitoso (più dei 90 minuti canonici!).
Beh, quando si arriva però allo spappolamento, beh questo film diventa una vera epifania, scontri coreografati magnificamente, fatti con il preciso scopo di battere Jackie Chan (che secondo me hanno voluto citare in aeroporto con un suo sosia che si scontra con il protagonista), la spettacolarità delle scene poi (e io voto questa come una delle migliori entrate in scena della storia del cinema, vedere al 53esimo secondo) molto di rado va a scapito della credibilità, giusto nel finale vogliono proprio esagerare con gli omoni grossi e li mi va un po in vacca, però regge da dio.
Un vero valore aggiunto però è che un filmetto alla fin fine non originale, seppure con un buon protagonista, è stato messo in mano a uno che i film pare saperli fare, tale Pinkaew ci mette una fotografia splendida in qualsiasi momento, con colori che sembrano freschi di tavolozza sia in Thailandia che in Austalia, una scelta oculata delle location; ma soprattutto ci mette velleità autoriali che fanno risplendere il film come pochi altri nel genere action, questo piano sequenza è letteralmente da urlo, al di la del fatto che considero il pianosequenza l'elemento determinante del cinema come arte a sè, messo in un film d'azione esalta la performance atletica, aumenta la credibilità e mi fa alzare in piedi sul divano applaudendo per 5 minuti buoni (la durata della scena in questione). Formidabile; anche erchè questo è il più esagerato, ma tutto il film è costellato da altre scene di diverse decine di secondi.
Poi è evidente che Pinkaew ha problemi con il montaggio, ma mi rispondo velocemente chissenefrega e mi preoccupo di recuperare quanto si trova in circolazione di questo regista. Buon dio, con una sceneggiatura decente la gente dimenticherebbe le sparatorie di John Woo in circa 20 secondi.

PS: il film non si lascia neppure sfuggire le nuove tecnologie inserendo scene di un CGI talmente terra terra che fanno tenerezza

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