lunedì 14 marzo 2011

Truman Capote: A sangue freddo - Bennett Miller (2005)

(Capote)

Visto in DVD. Film sulla gestazione del libro più celebre (in America) di Truman Capote: "A sangue freddo". Cronaca documentaristica dell'assassinio di una famigliola di campagna del Kansas ad opera di un paio di sbandati. Il libro fu concepito come reale racconto dei fatti e del succesivo processo, e per fare ciò, Capote, intervistò, ando spesso a trovare e legò con i due assassini e con tutti i personaggi coinvolti nella vicenda. Al termine del processo, dopo quattro anni e a condanna di morte avvenuta il libro fu pubblicato.

Due sono le cose largamente positive del film.
In primo luogo Hoffman, che mai come in questo caso è grandioso. Imita tutto di Capote, il volto, le smorfie, l'atteggiamento, la voce, i difetti ed il linguaggio. Assolutamente perfetto senza essere mai sopra le righe. Per gustarlo appiene è necessaria la lingua originale.
In secondo luogo il film non fa sconti al suo protagonista, che lo mostra come il personaggio che era, vanistoso ed egocentrico, interessato solo a se e ai suoi libri anche a scapito dei sentimenti (o le vite) altrui.

Il difetto principale è però l'andamento, la regia... Il film risulta fin da subito algido e distaccato ("algido e distaccato" is the new "mi sono addormentato guardandolo"), forte di una fotografia glaciale il regista vorrebbe essere asciutto e tecnicamente simile ad un documentario, ma tutto quello che ottiene è una certa perfezione formale affogata nella lentezza e nella ripetitività di una trama non esattamente con i fuochi d'artificio.
L'effetto finale è di un film che sembra durare il doppio dei suoi 114 minuti.

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