lunedì 3 agosto 2015

Il figlio - Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne (2002)

(Le fils)

Visto in Dvx.

Complicato parlare del film senza svelarne un dettaglio importante... non è un colpo di scena epocale (oddio è abbastanza grosso), però è un velo che viene tolto da davanti gli occhi dello spettatore.
Comunque, è la storia di un uomo che lavora in una scuola professionale insegnando a diventare falegnami; arriva nel suo corso un ragazzo a cui lui sembra particolarmente interessato.

Lo stile è identico a quello di "Rosetta", ma qui è la trama che radicalizza lo stile. Nella prima mezzora non succede nulla, si vede solo quest'uomo che lavora, poi inizia la storia senza che lo spettatore se ne renda conto; il protagonista reagisce in maniera strana, fino allo scioglimento in cui viene rivelato quanto successo.
Questo è un film fatto per sottrazione; non succede nulla, il succo della storia viene nominato due o tre volte in tutto; il nome del ragazzo è detto solo una volta (poi nessuno lo nominerà più), il protagonista non tocca mai il ragazzo e non esprime mai le proprie emozioni (tranne nel finale) e, ovviamente, il film si conclude senza una conclusione. E grandissima la performance quasi impassibile di Gourmet.
Nonostante lo stile sia repulsivo (per tutti noi pentiti di "The Blair witch project") e la trama sia particolarmente scarna questo film colpisce ancora di più rispetto al precedente; il protagonista è una perfetta maschera tragica anche quando ancora non lo sa, la storia e l'emotività esposta (e anche non esposta) colpiscono nel segno e ti crescono dentro anche a film finito. Spettacolare; nessuno riesce a fare così tanto con così poco.

Nessun commento: